da Castellamare di Stabia
Più che una partita valida per i playout per restare in serie C1, Juvestabia - Lanciano è sembrata un tranquillo match di fine stagione, a zero pretese. Insomma, chi si aspettava uno scontro coi coltelli fra i denti ha sbagliato previsione. Sicuramente (piacevolmente) sorpreso è rimasto il signor Davide Pecorelli di Arezzo, larbitro della partita che sè svolta al Romeo Menti di Castellammare di Stabia. Solo 25 volte ha utilizzato il fischietto di ordinanza nei 90 minuti, ma soprattutto non ha subito neppure una contestazione.
Insomma, Pecorelli ha governato col consenso dei 22 calciatori in campo, delle panchine e del pubblico. Dagli ultrà neppure la miseria di un coro contro le sue scelte. Partita a tratti soporifera, raramente vivacizzata da due squadre, i cui destini sono sembrati già decisi ancor prima di scendere in campo. Lanciano, infatti, ormai rassegnata alla retrocessione in serie C2 (aveva perso in casa allandata, doveva fare due gol allo Stabia per salvarsi), squadra di casa quindi con il risultato in pugno. Grande fair play in campo ed anche sulle gradinate. Mai un coro ostile tra le tifoserie, guardate a vista da 100 tra poliziotti e carabinieri, coordinati dal vicequestore Luigi Petrillo.
E, anche quando il lancianese Lauria, a pochi minuti dalla fine, in un attimo di follia, ha tirato una gomitata ad un avversario, nessuno ha perso la calma. Espulsione tranquilla, Lauria è uscito dal campo nel silenzio generale del pubblico, neppure un fischio o un «vaffa».
E la giornata del signor Pecorelli poteva cambiare ancora quando un altro giocatore del Lanciano (con la maglia del compagno sostituito, perchè prima della partita ne erano sparite quattro e la squadra ha dovuto arrangiarsi) ha tirato la maglietta al centravanti dello Stabia, meritando il cartellino giallo. E questo che fa? Anzichè innervosirsi, ha stretto la mano allarbitro ed è tornato a centrocampo.
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