Amsa, per Expo i cestini dei rifiuti saranno griffati e con il Gps

L'Amsa ha firmato un accordo di collaborazione con Bsr, l'azienda pubblica di Berlino che si occupa della pulizia della città tedesca che ha tre milioni e 400mila abitanti, 200mila cani, 400mila alberi e molti mesi all'anno neve e ghiaccio

Per l'immondizia un cestino intelligente. Con microchip e gps integrato, in grado di segnalare alla centrale operativa dell'Amsa quando è pieno od occluso. O magari spostato o danneggiato dai vandali. In modo che gli operatori possano svuotarlo e rimetterlo a posto al più presto. Un progetto allo studio al Politecnico, ma che potrebbe diventare presto operativo quello annunciato dal presidente dell'Amsa Sergio Galiberti a Berlino, dove ha firmato un accordo di collaborazione con Bsr, l'azienda pubblica che si occupa della pulizia della città tedesca che ha tre milioni e 400mila abitanti, 200mila cani, 400mila alberi e molti mesi all'anno neve e ghiaccio.

«Un accordo - spiega la presidente di Bsr Vera Gade-Butzlaf - che potrà essere esteso anche ad altre città europee». L'utilizzo di mezzi eco-compatibili a metano, che a Milano sono già 300, la lotta ai writer, la creazione di squadre di operatori responsabili della pulizia di un determinato quartiere o isolato e l'emergenza neve sono solo alcuni dei possibili ambiti di sviluppo della partnership. Ma da Berlino Galimberti lancia anche una grande campagna di comunicazione per spiegare meglio ai milanesi dove liberarsi della spazzatura e il rifacimento di tutti i cestini di Milano. Cestini vip, cestini Expo, cestini stile Washington, cestini di pregio o tipo basket. E presto anche quelli intelligenti. Più grandi di quelli che già ci sono (si passa da 35 a 100 litri di capienza) e soprattutto griffati appositamente creati dallo studio designer dell'architetto Peregalli. Ventitremila quelli nuovi, più 3mila di quelli già in uso da recuperare per rimediare al malcostume, diciamo pure all'inciviltà, di sempre più milanesi che utilizzano abusivamente i box destinati a raccogliere carte e cicche di strada.

«Negli ultimi 10 anni - spiega il direttore della sezione raccolta e rifiuti di Amsa Mauro De Cillis - la quantità dei rifiuti raccolti nei cestini è aumentata da 29 a 40mila tonnellate. E questo per colpa di chi non usa i cassonetti condominiali». Costringendo Amsa ad aumentare i servizi (e i costi) per svuotarli facendo uscire le squadre anche la domenica. E questo nonostante le multe da oltre 450 euro comminate dagli ispettori a chi mette i sacchetti nei cestini, l'anno scorso siano state ben 1.639. «Qualche volta - tenta una difesa d'ufficio Galimberti - la colpa è anche della disinformazione. A Milano arrivano tanti lavoratori occasionali, studenti fuori sede, gente che cambia residenza e trova modalità del ritiro rifiuti diverse».

A Roma si usano ancora i cassonetti in strada e chi si trasferisce si trova magari spaesato con la raccolta porta a porta e differenziata. Con i cestini che troppo spesso sono stracolmi per colpa dei sacchetti delle case.

«Serve una grande campagna d'informazione - spiega Galimberti - Ma dev'essere continua nel tempo». E annuncia l'arrivo dei «cestoni» più capienti e funzionali. Ma anche eleganti, come i 3.700 con stecche di ferro battuto color verdone creati dall'architetto designer per il centro.

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