Ancelotti: «Siamo tranquilli e puliti»

Il tecnico: «Capello dice che alla fine ci sarà da ridere? Da ridere o da piangere». Maldini: «A metà luglio tornerò a correre»

Jacopo Casoni

da Milano

È finita. Anzi no. Questa stagione rossonera, ricca di record ma scevra di trofei, non può ritenersi chiusa. Lo scandalo intercettazioni, il terremoto che sta sconvolgendo il nostro calcio, non è che all’inizio e non può non lasciare in sospeso tifosi, dirigenti e giocatori del Milan.
Ancelotti non ha nessuna intenzione di sottrarsi alle richieste di commento dei giornalisti e, galvanizzato anche dalla presa di posizione del patron Berlusconi («ci ridiano i due scudetti che ci spettano»), affonda con decisione. «C’è grande perplessità e sconcerto per quello che sta succedendo - dice il tecnico -. Non possiamo non chiedere la massima chiarezza, vogliamo giocare in un calcio pulito. È chiaro che ci si senta penalizzati da questa situazione, e del resto non siamo certo gli unici ad esserlo. È necessario colpire con durezza i responsabili e ridare credibilità a un sistema che non ne esce certo bene». Stuzzicato sulle parole del presidente, Ancelotti riferisce del colloquio avuto con Berlusconi negli spogliatoi. «Ci ha fatto solo i complimenti per l’ottima stagione. Comunque, prima della gara, il presidente ha parlato da grande uomo di sport». Il tecnico del Milan è uscito allo scoperto. «Mi pare chiaro che è tutto il mondo del calcio a provare un grande imbarazzo. Noi siamo spesso in televisione e cerchiamo di dare un’immagine pulita, di certo queste cose non aiutano. Ma l’imbarazzo, a dire il vero, è anche più generalizzato, dato che c’entrano anche i media e non solo. Capello ha detto che a fine inchiesta ci sarà da ridere? Da ridere o da piangere, a seconda dei punti di vista...».
Infine, una battuta sul coinvolgimento della società di via Turati nella vicenda. «Al nome del Milan c’è stata un po’ di apprensione, ma è bastata una chiacchierata con Galliani. Su di noi non c’è niente».
Tra i protagonisti in campo, il più soddisfatto è certamente Marcio Amoroso. Il brasiliano ha chiuso la stagione segnando il suo unico gol con la maglia del Milan e tiene a ringraziare Kakà per avergli concesso di battere il rigore. «Ho chiesto a Ricardo di calciare io e mi ha fatto cenno di sì, poi il mister ha mandato Sergio a dirmi che andava bene. Questa è stata una grande stagione per noi e al Milan c’è un gruppo di giocatori importanti e molto affiatati. Peccato per la Champions, ma abbiamo trovato sulla nostra strada un Barcellona stratosferico. Ci riproveremo l’anno prossimo». Poi, come da copione, una stilettata ai rivali juventini, ma con il sorriso. «Ora vado in vacanza, ma magari tornato a Milano potrò esultare per questo scudetto. Non si sa mai...».
Maldini, invece, si sofferma sulle proprie condizioni fisiche e stila una tabella per il recupero completo. «Tornerò a correre a metà luglio, a due mesi dall’operazione. Meerssermann dice che giocherò altri due anni? Lo dice lui, io aspetto i controlli per decidere». Alla considerazione che questo finale di stagione si è rivelato particolarmente triste, il capitano commenta amaro: «Non solo questo, ma evidentemente anche quelli passati».

Al Milan, insomma, si attendono gli sviluppi delle indagini, ma, con garbo, si fa notare che l’eventuale maltolto dovrà essere restituito. Eventuale sì, ma Berlusconi, quando gli si fa notare che niente è ancora certo, è cristallino ed inequivocabile. «Beh, più chiaro di così...».

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