«Mi opporrò sempre perché lo Stato metta più soldi per salvare Alitalia, che se è ridotta come è ridotta è per la cattiva gestione del suo management». Lo assicura il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, prendendo posizione sulla questione del ridimensionamento di Alitalia a Malpensa. «Sarebbe un controsenso abbandonare Malpensa dopo tutti gli investimenti che il governo ha realizzato per le infrastrutture attorno allaeroporto - ha aggiunto il ministro -, se non ci sarà più Alitalia ci sarà Alicavolo, non mi interessa, linteressante è che ci sia il mercato». Il management di Alitalia «non ha saputo fare come le altre compagnie, che invece ci sanno guadagnare». Quando una compagnia diventa una società per azioni, ha ribadito, «o è capace di stare sul mercato o porta i libri in tribunale».
Di Pietro, che ieri si trovava a Milano per partecipare allinaugurazione del quadriplicamento dei binari nel tratto Cadorna-Bovisa, ha puntualizzato che «le ferrovie Nord sono una risorsa anche perché fungono da collegamento con Malpensa. Sarebbe un controsenso, dopo tutti i soldi spesi dal governo nazionale per la realizzazione di collegamenti infrastrutturali con laeroporto lombardo, spostarsi adesso a Fiumicino». La vera emergenza in campo infrastrutturale «è al Nord - rincara la dose -. Non può essere considerata unemergenza fare unautostrada per poche macchine allora, lemergenza sono le migliaia di lavoratori che tutte le mattine prendono il treno o la macchina».
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