da Milano
Non bastava il già poco roseo bilancio dei mercati finanziari nei venti mesi in cui è stato in carica il governo Prodi, fra turbolenze, super-euro e caro-petrolio. A decretare il disastro ci mancava pure quel dato di Borsa, tutto negativo e solo italiano, differente dal resto dEuropa.
Scattando la foto tra la data di insediamento e quella delle dimissioni del premier, si nota come lindice Mibtel di Piazza Affari sia lunico in negativo in Europa, con una perdita dell8,3%, seguito solo da Parigi, che lascia però appena lo 0,1% del proprio valore.
Non va meglio anche considerando il paniere ristretto delle società più importanti dellindice S&P/Mib (il Mibtel include tutte le azioni del Mta): nei venti mesi del governo Prodi lS&P/Mib è in perdita del 6,1%. Nello stesso periodo, dal 17 maggio del 2006 al 24 gennaio del 2008, le più importanti «blue chip» del Vecchio Continente incluse nellindice paneuropeo Dj Stoxx 50 hanno guadagnato il 5,6%, Londra è salita del 3,5% e Francoforte addirittura del 20,6%. E ancora: Madrid è salita del 16,5%, Stoccolma è rimasta pressoché invariata e Zurigo è cresciuta dello 0,4%. A Wall Street, lindice Dow Jones ha guadagnato il 10,5%, lS&P il 6,4% e il Nasdaq il 7,5%. Osservando i grafici del periodo, si nota comunque che gli indici delle Borse seguono uno stesso identico andamento, si impennano negli stessi giorni, si piegano e precipitano allunisono. È il saldo finale a essere differente.
Il calcolo è solo indicativo: la data dellincarico e delle dimissioni del premier non è una scadenza per i mercati, con la possibilità che da Paese a Paese ci siano appunto scadenze diverse. Epperò la dice lunga su venti mesi in cui certo non si può parlare di boom.
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