Massimiliano Scafi
da Roma
La rimonta? Adesso ci crede anche Pierferdinando Casini: «Penso che i sondaggi stiano cambiando. La partita è aperta». Scettico fino ieri, a volte quasi distante dai destini della Cdl, ora il presidente della Camera è diventato ottimista. «No, sono soltanto realista. Non credevo alle rilevazioni quando ci davano vincenti, non ci credo oggi che ci danno perdenti. Ritengo comunque che stiano cambiando. Possiamo vincere o perdere: dipende da noi, dalla nostra capacità di essere convincenti, seri e calmi». Per Berlusconi solo una frecciatina: «Purtroppo non ho tre Tv. altrimenti lo sovrasterei».
E in attesa del recupero, Casini annuncia lintenzione di impegnarsi «a fondo e personalmente» nella campagna elettorale. Infatti sarà capolista dellUdc in tutte le circoscrizioni della Camera: lo ha deciso la direzione nazionale dei centristi. E Marco Follini? «È vivo e lotta insieme a noi», risponde Casini. «Sceglierà lui se presentarsi alla Camera o al Senato», spiega Lorenzo Cesa.
Dal partito una «delega piena». Saranno quindi loro due, il leader e il segretario, a fare le liste. «Abbiamo approvato un codice di comportamento rigido - racconta Casini - che consiste nel non candidare alle prossime politiche persone condannate e nel chiedere a tutti lelenco dei contributi ricevuti. Non ci saranno indulgenze. È una regola di moralità che fa giustizia di certe strumentalizzazioni». Lallusione è al caso di Salvatore Cuffaro: il presidente della Regione Sicilia, che non ha subito condanne, sarà dunque il numero due nellisola. Per le amministrative, lUdc chiede agli alleati lapertura di un tavolo nazionale. I problemi maggiori sono a Napoli. «O i nodi si sciolgono insieme - avverte Cesa - o ognuno andrà per conto suo». Come per il Campidoglio.
Ma la partita chiave ovviamente sarà quella delle politiche. «Chi vince deve governare, chi perde andrà allopposizione, questo è il principio dellalternanza», dice ancora Casini. E in caso di pareggio? Tornerà il Grande Centro? Assolutamente no, giura il presidente della Camera: «Il centro autonomo dai due poli non è unipotesi percorribile, anche perché il centrosinistra mette insieme moderati alla Rutelli con i no-global. Se non sarà possibile garantire la governabilità si tornerà a votare. Altre scorciatoie non sono utili». Quanto alla competizione interna nel centrodestra imposta dal sistema proporzionale, loffensiva tv del premier non lo spaventa. «Non ho complessi verso Berlusconi. Purtroppo non ho tre televisioni, altrimenti lo sovrasterei». Casini non si sente schiacciato. «Oggi tutti evocano il problema Berlusconi, ma lossessione-Cavaliere è alimentata artatamente dal centrosinistra. Per Prodi è facile attaccare il presidente e dovrà fare più fatica a spiegare come governerebbe con Luxuria, Bonino e Pannella».
Questo è uno dei temi di una campagna «ragionata» di cui Casini vorrebbe si parlasse di più: «Bisogna lavorare per privilegiare la famiglia prevista dalla Costituzione, che la priorità. Altre forme sono di serie B». Certo, il matrimonio è in crisi, «le convivenze aumentano, anche quelle dello stesso sesso: un fenomeno da contrastare valorizzando la famiglia, non parificandola ad altre unioni». Con questi argomenti, insiste, si vincono le elezioni «perché la campagna si gioca al centro».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.