da Roma
Attribuire anche ai non farmacisti la titolarità delle farmacie, per aprire il mercato e ridurre i prezzi. È l'indicazione dell'Antitrust. L'autorità, in una segnalazione inviata alle Camere e al Governo, chiede di modificare l'incompatibilità tra le attività di distribuzione all'ingrosso di medicinali e quella di fornitura al pubblico. Per l'Antitrust è sufficiente che «la persona incaricata di distribuire i medicinali in un esercizio farmaceutico sia un farmacista».
Lorgano di controllo guidato da Antonio Catricalà insomma ritorna così a sollecitare modifiche nel settore del commercio di medicine, un tema che già era stato al centro di un sollecito nel 2005, per chiedere al Parlamento, che stava esaminando il decreto che consentiva sconti sui farmaci, di liberalizzarne la vendita consentendola, per i prodotti da banco, anche nei supermercati.
Lo spunto dell'intervento viene anche questa volta da un provvedimento all'esame delle Camere che prevede l'incompatibilità tra le attività di distribuzione all'ingrosso e quella di fornitura al pubblico di medicinali. I punti contestati, sui quali viene chiesta una modifica, sia pur nell'imminenza dello scioglimento delle Camere, sono tre: oltre alla possibilità di attribuire al titolarità della farmacia privata a non farmacisti, anche quella di consentire una integrazione tra il commercio all'ingrosso e quello al dettaglio, nonché il rendere possibile la titolarità di più farmacie e di società di farmacisti per creare catene distributive in grado di ridurre i prezzi. La lettera, inviata anche al governo, chiede di «rivedere la normativa vigente che riserva la titolarità della farmacia privata ai farmacisti». «Si tratterebbe - dice l'Autorità - di un intervento che può contribuire a realizzare una generale ed effettiva apertura del mercato, consentendo l'ingresso di nuovi attori nella filiera distributiva, senza mettere a rischio la salute dei cittadini. A tal fine, infatti, è idonea e sufficiente la norma secondo cui la persona incaricata di distribuire i medicinali in un esercizio farmaceutico debba essere un farmacista».
La richiesta dellAntitrust ha già sollevato il parere negativo di Federfarma, contraria a modificare i criteri di assegnazione della titolarità delle rivendite: «In ogni caso - ha rilevato il presidente nazionale di Federfarma, Giorgio Siri - al momento il governo deve solo rispondere alla Commissione Europea».
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