Van De Sfroos, uno che non ama parlare a vanvera, lancia subito uniniziativa per rivalutare il dialetto. Parola dordine lanciare, o perlomeno scoprire nuovi talenti lombardi. Per questo sarà direttore artistico di «ID&M - Identità e musica», il primo festival dedicato alla cultura musicale dei territori. «Il linguaggio musicale diventa loccasione per offrire al pubblico la ricchezza della lingua locale come espressione del legame alla terra, luogo di identità e di partecipazione - ha detto lassessore alle Culture, identità e autonomie della Lombardia Massimo Zanello -; vuole essere una rassegna di musica popolare che nasce dal volgo e al volgo ritorna per descrivere se stessa, per parlare della vita, delle radici, della persona». In sintesi, tutti gli artisti lombardi, band e solisti, si presenteranno davanti ad una commissione artistica (formata da discografici, critici musicali e professionisti del settore) con le loro composizioni rigorosamente in dialetto. Dodici di loro saranno selezionati e saliranno sul palco del Teatro Dal Verme, il 15 ottobre, per una sfida allultima nota. Una lotta «fratricida» che avrà solo due vincitori. Il premio? Non unapparizione in tv; non un disco, ma un concerto, una doppia serata - evento il 6 e 7 novembre agli Arcimboldi, al fianco di Francesco De Gregori, Enrico Ruggeri, Teresa De Sio, Simone Cristicchi, i Tazenda, il Coro dei minatori di Santa Fiora, lo stesso Van De Sfroos e tanti altri. Le star, da De Gregori a Ruggeri, interpreteranno quattro o cinque brani a testa, tra cui uno nel dialetto della loro terra dorigine. Un esempio concreto e una forte spinta verso il recupero delle nostre radici.
«Noi non siamo nati con il blues e con il rock - ha detto Van De Sfroos - ma sono diventate le nostre musiche di riferimento. Non dobbiamo comunque mai dimenticare da dove veniamo, le fonti a cui si abbevera il nostro modo di esprimerci».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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