Torino - C'è chi sogna il (terzo) ritorno di Marcello Lippi sulla panchina della Juventus e non lo nasconde. C'è chi pensa che Deschamps non abbia il polso necessario per guidare una grande squadra come quella bianconera.
E c'è il signor Deschamps che ieri, alla vigilia di una partita che Del Piero & compagni non potranno non vincere (oggi, ore 15, all'Olimpico di Torino contro il Crotone), si è rivelato per la prima volta dubbioso circa il proprio futuro: «Non posso sapere quello che succederà nei prossimi mesi: c'è ancora tanto tempo per valutare le cose, non me la sento di pensare adesso a quello che sarà. Preferisco rimanere concentrato sull'oggi e sulla promozione da conquistare. Credo comunque che al massimo entro un mese e mezzo si definiranno tante cose, dalla questione stadio al mercato. Resto dell'idea che per essere competitivi in serie A serviranno campioni che si aggiungano a quelli che già abbiamo. Io e la società ci parliamo spesso, ma tutto sarà vincolato a quanto accadrà di qui a fine stagione».
Un mese e mezzo per avere le idee più chiare, insomma. E non si tratta di una scadenza buttata lì a caso: pochi giorni fa è stato Michele Bergero, direttore amministrativo della Juventus, ad ammettere che entro fine marzo si sarebbero chiarite le strategie della società, quando il famoso piano industriale prenderà corpo e si capirà quanta voglia avrà la proprietà di investire. Nel frattempo la Signora dovrà spiccare il volo, pena altre voci, altri dubbi e altre candidature più o meno autorevoli per succedere a Deschamps.
Il quale al momento prova a fare spallucce e a pensare solo al campo: «Se qualcuno mi critica, lo può fare e io lo accetto perché so come vanno le cose in questo mondo.
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