da Londra
Troppa violenza in campo, denunciano giocatori e allenatori. Ma non solo. Il calcio renderebbe violenti anche molti spettatori che poi fanno «esplodere» questa loro rabbia anche fra le mura domestiche. A eccitare di più gli animi, sarebbero le partite della nazionale, indipendentemente dal risultato.
Naturalmente a fare le spese di questa violenza domestica che matura sugli spalti degli stadi o davanti al televisore sono soprattutto le donne. Sono loro, infatti, a maggiore rischio di violenza domestica durante i giorni in cui sono in programma delle partite di calcio. A rivelarlo è uno studio effettuato in Inghilterra dal dipartimento del governo britannico per la campagna contro le violenze domestiche. Secondo la ricerca, gli atti di violenza sulle donne da parte dei partner sono aumentati del trenta per cento durante gli ultimi campionati del mondo disputati in Germania. Lo studio ha anche riscontrato che le donne sono maggiormente esposte ad aggressioni durante i match della nazionale.
Il calcio però centra fino a un certo punto. Stando a questa ricerca, infatti, la causa principale che scatena la violenza di chi guarda le partite di calcio alla Tv, è legata all'abuso di alcol in occasione delle partite.
«Non è colpa del calcio - ha spiegato Brian Moore, responsabile dell'associazione commissari di polizia - ma è colpa delle persone violente». «Queste cose accadono tutto l'anno - ha aggiunto Sandra Horley, dell'associazione Refuge - ma le partite possono rappresentare momenti particolarmente difficili». Insomma se uno è psicologicamente fragile o tendenzialmente violento e per di più tifoso ha molte più probabilità di lasciarsi andare.
Lo studio ha preso in esame i casi di violenza domestica dopo ogni partita dell'Inghilterra nell'ultima Coppa del Mondo in Germania. La situazione peggiore si è venuta a creare dopo le vittorie di Beckham e compagni con Paraguay e Trinidad&Tobago.
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