Anche Fitch declassa la Spagna e l’euro perde subito quota

Fitch boccia la Spagna e le toglie la tripla A. L’agenzia di rating ha deciso di abbassare il giudizio su Madrid ad AA+ con outlook stabile. «Il declassamento», spiega l’analista Brian Coulton, «riflette la convinzione di Fitch che il processo di aggiustamento a un livello più basso dell’indebitamento esterno e del settore privato ridurrà il tasso di crescita dell’economia spagnola nel medio periodo». Dopo il declassamento di Madrid - che ricorda quelli di Atene da cui è cominciata la «nuova» crisi e che segue quello di Standard & Poor’s, che il 28 aprile aveva attribuito alla Spagna il rating AA al posto di AA+ - l’euro è sceso sotto quota 1,23 dollari: in serata a New York veniva scambiato a 1,2286, sui minimi della seduta.
Le notizie dalla crisi sono prudenti. «Notiamo con piacere che le nostre economie stanno risalendo, per merito di risposte politiche forti elaborate con una coordinazione internazionale senza precedenti. Ma la ripresa rimane fragile, con alti livelli di disoccupazione e aggiustamenti in corso nei bilanci pubblici e delle famiglie in molti Paesi»: sono le affermazioni del vertice interministeriale dell’Ocse, contenute in un documento sottoscritto ieri a Parigi dai ministri dei Paesi partecipanti. È necessario, sottolinea il testo «compiere ulteriori progressi sulla regolazione e la supervisione dei mercati finanziari».
La riunione ha approvato, a questo proposito, le 10 regole globali, a forte contenuto etico che dovranno reggere il futuro dell’economia mondiale. Un codice di norme comuni a tutti gli Stati per mettere al bando la concorrenza sleale, la corruzione, il riciclaggio di capitali e ogni altra pratica economica e finanziaria scorretta. Una tappa «importante», nel processo di messa a punto di «un catalogo di principi globali orientati all’etica», ha commentato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Un passo verso la realizzazione di un «sogno», quello della «costituzione di un trattato multilaterale internazionale».
La dichiarazione di Parigi entrerà la prossima settimana nell’agenda dei G20 (che affronteranno la crisi dei debiti sovrani europei), e le 10 regole saranno base di discussione anche al vertice delle più grandi potenze mondiali in programma in Canada a giugno. Per Tremonti «il mercato è globale e le regole non possono essere locali: le regole non possono essere scritte solo dai banchieri ma anche dai politici perché le regole sono fondamentali. I dieci punti - prosegue - coprono un vasto spettro dell’attività economica, del business e non solo». E la novità più importante, anzi per il ministro «straordinaria», è proprio l’ingresso dell’etica come pietra miliare su cui costruire i nuovi pilastri dell’economia e la finanza del futuro. Il progetto, battezzato da Tremonti «Global legal standard», risale a oltre un anno fa.


Ieri le Borse si sono mosse con prudenza in tutto il mondo, con flessioni inferiori al punto percentuale a Londra, Parigi, Milano (-0,79%) e Amsterdam; correzioni lievemente positive, al contrario, a Madrid, Stoccolma e Zurigo. Wall Street, a 90 minuti dalla chiusura, segnava cali dell’1,17% al DJ e dell’1,25% al Nasdaq. La Germania ieri ha reso nota l’intenzione di rendere permanente il divieto (ora temporaneo) di vendite allo scoperto.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica