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Anche i ladri di opere d’arte «vittime» della crisi economica

Anche i ladri di opere d’arte «vittime» della crisi economica

La crisi economica, come tutte le crisi, non ha solo effetti negativi. Lo conferma il bilancio dei dati dell’attività in tutto il territorio lombardo nel 2011 dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico (Tpa) di Monza. Proprio questi militari, nell’anno appena trascorso, hanno registrato infatti un crollo delle denunce di furto di opere d’arte con un calo del 25 per cento rispetto al 2010. E da 181 furti denunciati due anni fa, si è passati ai 136 del 2011 (45 in meno) di cui 60 commessi ai danni di privati, 23 a enti pubblici e privati e 53 nelle chiese.
«L’attuale crisi economica ha prodotto una consistente diminuzione del rapporto domanda-offerta nel settore medio-alto del mercato, anche di quello criminale - ha spiegato il capitano Andrea Ilari che comanda il Nucleo -. Il calo è da leggersi anche in modo strettamente correlato alle attività d’indagine che hanno consentito la disarticolazione di sodalizi criminali specializzati nei furti su commissione. Inoltre, sempre la crisi di liquidità, ha portato i collezionisti a puntare su beni con una tracciabilità documentata e certa, in grado di garantire l’investimento e un ritorno economico sicuro, quindi ad acquistare opere di capiscuola e a trascurare quelle meno note e certificate in modo dubbio».
Il sensibile calo, secondo i militari del Tpa, sarebbe inoltre dipeso anche dall’aumento dei controlli predisposti dall’Arma, per esempio quelli in mercatini e fiere (aumentati del 162 per cento rispetto al 2010) dove storicamente finisce gran parte della refurtiva dei colpi messi a segno nelle chiese, soprattutto quelle isolate delle zone di montagna, come candelabri o stazioni della via crucis.
«Grazie a questi controlli - ha sottolineato Ilari -, i furti di oggetti liturgici, immagini e paramenti sacri, pur rimanendo statisticamente rilevante, si è ridotto a un fenomeno occasionale, perlopiù opera di sbandati e tossicodipendenti».
Ma veniamo ai numeri. La provincia lombarda più colpita dai furti di opere d’arte anche per il 2011 resta Milano, seguita da Brescia e Bergamo. Le opere maggiormente trafugate sono i dipinti (195), le sculture (141), in particolare quelle lignee-ecclesiastiche, e i beni librari (292). I carabinieri - che dall’inizio del 2012, quindi in nemmeno due mesi di tempo, hanno già recuperato circa 300 tra libri antichi e documenti - hanno spiegato anche che, ultimamente, i ladri sembrano prediligere gli archivi storici, come l'archivio di Stato di Milano, da dove, proprio all’inizio di gennaio, sono state trafugati ordini scritti di pugno da Napoleone durante la campagna d'Italia (poi ritrovati dai militari).
Nel complesso, durante il 2011, in Lombardia sono stati sequestrati e recuperati 989 beni antiquariali, archivistici e librari, 13 reperti paleontologici e 83 reperti archeologici.

Significativo l’aumento del numero dei falsi sequestrati, per un totale di 209 opere, che una volta sul mercato e spacciate per vere avevano acquistato un valore complessivo di 12,68 milioni di euro. L’importo dei beni autentici recuperati e sottratti al mercato illecito è invece pari a quasi 7 milioni di euro. Le persone arrestate sono in tutto 8, mentre sono 91 quelle semplicemente denunciate.

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