Purissima, sicurissima ed economicissima. Si potrebbe parlare in questi termini, parafrasando il noto spot pubblicitario di un'acqua minerale, dell'oro blu che sgorga dai rubinetti di tutte le case liguri, da sempre snobbato in favore di bottiglie di marca ed oggi ufficialmente diplomato, grazie ad una ricerca di Altroconsumo, come vero e proprio prodotto di qualità. Questo quanto emerge dall'incontro, patrocinato dalla Regione Liguria, durante il quale Franco Zunino, assessore regionale all'ambiente, e Dino Galiazzo, rappresentante ligure di Altroconsumo, associazione indipendente dei consumatori, hanno presentato i risultati di uno studio sulla qualità delle acque pubbliche in diverse città italiane tra cui Genova.
«L'acqua del rubinetto è buona, fa bene alla salute, fa bene alle tasche perché costa meno e all'ambiente perché non inquina - afferma l'assessore Zunino sottolineando inoltre un problema ben più rilevante - Non siamo d'accordo con la normativa del Governo che vuole privatizzare la risorsa idrica. Valuteremo una possibile impugnazione davanti alla Corte Costituzionale dell'articolo 15 del decreto Ronchi che non consente più una gestione pubblica dei servizi a rilevanza economica ma impone che almeno per il 40% questi servizi siano in mano ad operatori privati».
Stando ad Altroconsumo la qualità non deve per forza costare di più. Dopo aver analizzato l'acqua di alcune città in Italia la conclusione è stata che quella del rubinetto non ha nulla da invidiare alla cugina in bottiglia e di marca che anzi costa di più, è scomoda da trasportare e inoltre è conservata in contenitori difficili da smaltire. «Abbiamo controllato i tre acquedotti di Genova ed abbiamo concluso che la vostra è un'acqua ottima - dichiara Dino Gallazzo - È impensabile che la gente, spinta dalla pubblicità, compri le bottiglie in polietilene espanso (P.e.t.) pensando di acquistare un prodotto migliore». L'inchiesta si è concentrata sullo studio di alcuni parametri di qualità idrica e sull'indagine circa la presenza di inquinanti che indicano una contaminazione del campione prelevato. «A Genova l'acqua si può bere e il kit lo dimostra», continua Galiazzo presentando un misuratore per l'analisi chimico-fisica domestica.
Gli astucci, realizzati presso l'Università degli Studi di Milano Bicocca, contengono cinque provette e una guida per realizzare a casa un controllo della potabilità. Alcuni di questi kit verranno distribuiti gratuitamente al pubblico domani a Genova durante l'incontro «La qualità dell'acqua di casa», alle ore 15 a Palazzo Tursi.
«I consumatori devono capire che nell'acquistare l'acqua minerale pagano più per il trasporto e per la pubblicità che per l'effettivo valore del prodotto», conclude Galiazzo che, ironia della sorte, sul finire di conferenza con gesto istintivo si stappa una frizzante povera di sodio e la offre agli astanti: si sa, anche a scapito dell'ambiente l'abitudine alla comodità è dura da correggere.
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