Anche l’avvocato molla le cattive maestre: «Ho figli»

«Ho rimesso il mandato difensivo per la signora Elena Pesce. Sono padre di un bambino di 18 mesi e preferisco, adesso che è arrivato il momento di sporcarsi veramente le mani, di lasciare l’incarico. Mio figlio solo per un caso non è stato iscritto a quell’asilo». Nemmeno l’avvocato Giacomo Dini, difensore di Anna Laura Scuderi, vuole saperne di loro. Una piange e chiede perdono. L’altra non si lava e non mangia. Dopo solo quattro giorni di carcere, le due maestre dell’asilo «Cip e Ciop» sono cadute in depressione. Qualche lacrima, un po’ di apatia, un pizzico di rimorso. Ma nessuno si è intenerito di fronte a queste reazioni. Tanto meno il gip di Pistoia, Alessandro Buzzegoli, che ieri ha convalidato gli arresti in flagranza di reato del 2 dicembre scorso su richiesta del sostituto procuratore Ornella Galeotti.
Così Anna Laura Scuderi e Elena Pesce restano in carcere. Insieme, nella stessa cella di isolamento. La decisione è obbligata vista l’accoglienza riservata alle «cattive maestre» dalle altre detenute della sezione femminile del carcere di Sollicciano. Un coro di insulti irripetibili, lancio di oggetti, sputi. Alle due donne, artefici di maltrattamenti di piccoli bambini indifesi, è stato dedicato il massimo del disprezzo che le terrorizza. Sembra che Scuderi e Pesce vivano la situazione del carcere «con grande tensione» anche a causa del comportamento delle altre detenute. Le due donne sono «difese» dal blindato della porta della cella. È sempre chiuso per evitare intemperanze da parte delle altre detenute che passano davanti alla cella delle due maestre di Pistoia. La Scuderi, quella che non si lava e non mangia, cioè la titolare della struttura dei maltrattamenti, ha perfino chiesto di essere spostata.
«Comprendiamo le reazioni delle detenute - ha detto - ma sarebbe meglio se si trovasse una soluzione diversa». Elena Pesce, invece, l’assistente dell’asilo, si limita a manifestare apertamente il suo pentimento. Ha pianto dopo aver visionato i video-choc che la vedono protagonista e ha chiesto perdono alle piccole vittime e ai loro familiari.
Ma i genitori dei bambini picchiati e maltrattati rinviano al mittente le scuse tardive. Chiedono giustizia e non si lasciano intenerire di pentimenti di circostanza. Antonello Della Spora, il genitore di uno dei bambini picchiati nell’asilo, ha detto di essere «felice per la notizia della convalida degli arresti». Poi ha lanciato un altro appello: «Spero che siano perseguite anche le altre persone che lavorano nella struttura e che si vedono comparire nel video». Un messaggio raccolto prontamente dal dirigente della squadra mobile Antonio Fusco. «Gli arresti di Scuderi e Pesce erano provvedimenti urgenti. Ma l’inchiesta va avanti: visioneremo tutto il filmato poi decideremo cosa fare».


Insomma, le due donne non sembrano essere le sole responsabili delle angherie nell’asilo lager. Ci sono altri collaboratori che forse sapevano e condividevano, oppure facevano finta di non sapere e non vedere. Una sorta di associazione a delinquere che, se provata, potrebbe costare a tutti molto cara.

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