Lintegrazione europea non ha mantenuto fede alla costruzione politica creata da Adenauer, De Gasperi e Schumann. Mentre prima sembrava che tutto il bene possibile provenisse dallEuropa, oggi ci appare il contrario. Segno evidente dellincapacità di restituire dignità allEuropa dei popoli.
Per troppo tempo tutto è stato sacrificato allEuropa delle burocrazie, molto più diffuse e pervasive che non la sola burocrazia di Buxelles.
Burocrazie troppo spesso distanti dalla valorizazzione delle regioni europee e incapaci di affrontare critiche situazioni socio/economiche di regioni come quella ligure. Per non fermarsi davanti ai limiti del risultato fin qui raggiunto e trasformare questo momento difficile in una nuova opportunità, lEuropa deve superare due errori che oggi si stanno rivelando pericolosissimi: lo statalismo e la burocrazia.
La posta in gioco è particolarmente alta e i liguri, come tutti i cittadini europei, sono chiamati a prenderne coscienza, per essere finalmente protagonisti di una costruzione, quella europea, che negli ultimi anni è sempre stata fatta sulle loro teste.
Una volta di più il fallimento del Consiglio europeo di giugno ci indica la strada per la crescita dellintegrazione europea, una volta di più «sì» allEuropa dei popoli e delle regioni, «no» allEuropa dei governi e delle burocrazie. «Sì» allEuropa delle identità e delle tradizioni, «no» a unEuropa svuotata di senso e di proposte per il futuro.
È lEuropa che, anche in Liguria, può riconoscersi e ripartire nel Partito Popolare Europeo, negli anni promotore delle lotte a difesa della vita, della famiglia, di uneconomia orientata allo sviluppo, della società civile e della sussidiarietà.
*Vicepresidente
del Parlamento europeo
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