Michela Giachetta
da Roma
Cè chi dice no a tutte quelle bollicine. E sono sempre di più nella Capitale. E dopo municipi e università anche il Comune e la Regione dichiarano guerra alla Coca-Cola. La battaglia al colosso di Atlanta era partita da Massimiliano Smeriglio (Prc), presidente dellXI Municipio, che copre una fetta del territorio di Roma sud. Smeriglio nellottobre scorso aveva voluto aderire alla campagna internazionale di boicottaggio dei prodotti della bevanda simbolo degli Usa per le accuse di presunte violazioni dei diritti umani e di atteggiamento antisindacale nei confronti dei lavoratori delle imprese imbottigliatrici in Colombia, mettendo al bando da scuole e uffici della zona la Coca-Cola. E tutto questo prima che il giudice della Corte federale di Atlanta decidesse nel merito. Un episodio che allepoca fece un certo scalpore ma che venne catalogato come una scelta ideologica da parte di un presidente di municipio molto vicino alle istanze no global.
In marzo però la protesta è approdata allUniversità Roma Tre. Non solo niente Coca-Cola, ma nemmeno Fanta e Sprite nei distributori automatici. Al loro posto studenti e professori hanno trovato succhi di frutta biologici e prodotti provenienti dal sud del mondo. Nessuna sicurezza che i produttori di questi prodotti rispettino i diritti sindacali e civili dei loro dipendenti. Ma pare che a Roma limportante sia dire no, a priori, prima di sentenze che stabiliscano come sono andate realmente le cose. No alla globalizzazione. No alle multinazionali che, si dice, sfruttano i lavoratori.
Ora siamo allatto terzo. A Roma il Consiglio comunale ha votato un regolamento e ha istituito un comitato etico per valutare le modalità relative alla scelta degli sponsor. E la Regione Lazio si sta muovendo sulle stesse orme. «Non vogliamo demonizzare la Coca-Cola - sottolinea lassessore al Bilancio della Regione Lazio, Luigi Nieri - ma solo sapere cosa cè dietro questa bevanda». «Il boicottaggio è solo uno strumento - continua Nieri -, possiamo fare anche molto di più».
Intanto, lassessore alle Politiche giovanili dellXI municipio, Gianluca Peciola, invita ad aderire alla giornata mondiale di boicottaggio indetta per il 22 luglio dal Glocal Forum di Porto Alegre. A Roma nelle istituzioni va sempre più di moda il no (global). In attesa di fare «di più».
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