Guido Mattioni
Una voce. Poi unammissione. Infine la conferma. La voce, diffusa poco dopo le 15 di ieri da Sky News, è che anche Mario Scaramella, lex consulente della Commissione Mitrokhin che il 1° novembre scorso si incontrò a Londra con lo 007 Aleksandr Litvinenko, morto circa tre settimane dopo per avvelenamento radioattivo, è contaminato dal Polonio 210. Lammissione, poco dopo, da parte dellAgenzia britannica per la Salute (Hpa), è che gli esami hanno effettivamente accertato «che unaltra persona, a diretto e stretto contatto con Litvinenko, ha assorbito quantità significative dellisotopo radioattivo Polonio 210».
La conferma, poco più di unora dopo. Sempre dallHpa: «laltra persona» nelle cui urine è stata scoperta una «quantità significativa» di Polonio 210, è proprio Scaramella, subito ricoverato in ospedale per ulteriori accertamenti. Appresa la notizia, la compagna di Scaramella è subito volata a Londra per sottoporsi ai test. Come prima reazione, il governo britannico ha allertato i colleghi italiani «affinché compiano i passi necessari» per un possibile rischio di contaminazione. «Potrebbero avere gli stessi problemi che abbiamo avuto noi con le compagnie aeree, visto che Scaramella aveva lasciato il Paese», ha spiegato un portavoce del governo di Londra. E alla Protezione civile in Italia è scattato subito lallerta per i rischi di contaminazione. Immediati i controlli al Senato, dove nei giorni scorsi Scaramella aveva partecipato alla conferenza stampa dellex presidente della Commissione Mitrokhin Paolo Guzzanti.
Non conosce insomma cadute di tensione questa spy story tutta vera che dal 1° novembre va in scena nella capitale inglese. Appassionando o turbando il mondo. Imbarazzando o infastidendo più di un palazzo del potere. Comunque, ogni giorno un fatto. E anche più duno. Sempre ieri il quotidiano Independent, citando fonti imprecisate ma definite molto vicine agli inquirenti, ha reso nota la ricostruzione dei movimenti di Litvinenko il giorno del suo avvelenamento. Da cui risulterebbe che lex 007 russo è stato contaminato mentre si trovava al primo dei suoi due appuntamenti di quel 1° novembre, ovvero quello con Scaramella al sushi bar Itsu, vicino a Piccadilly Circus.
Lipotesi, che era già la più accreditata, ha trovato conforto incrociando le dichiarazioni di Litvinenko, i tabulati del suo cellulare, le riprese delle telecamere poste dentro e fuori negozi, uffici e locali pubblici e i risultati delle analisi. Non è stata infatti trovata radioattività in nessuno dei luoghi toccati dallo 007 prima del suo ingresso nel sushi bar. Ma soltanto dopo.
Di certo, la contaminazione di Scaramella costringerà ora gli inquirenti a ricostruire anche i suoi movimenti. Non a caso, la notizia è balzata ieri in cima allagenda del Cobra, il Comitato britannico per le emergenze. «Chiaramente ora cè unaltra pista; la polizia dovrà studiarla e le varie agenzie dovranno esaminarla», ha detto un portavoce spiegando che ora saranno esaminati tutti i movimenti di Scaramella e testate le eventuali tracce di radioattività nei siti da lui visitati.
E mentre sempre ieri, al Royal London Hospital, è stata eseguita anche lautopsia di Litvinenko, i cui risultati definitivi si conosceranno però soltanto tra «alcuni giorni», va registrata anche uninteressante indiscrezione riportata dal Guardian. Secondo il quotidiano, di norma molto attendibile, lintelligence britannica si sarebbe ormai orientata sullipotesi che lex agente russo sia rimasto vittima di «agenti canaglia», ma ancora attivi nellFsb (i servizi segreti moscoviti eredi del Kgb) e comunque in grado di avere accesso ai laboratori nucleari statali. A questo proposito, il responsabile dellagenzia atomica russa, Sergei Kirienko, ha dichiarato ieri che lintera loro produzione di Polonio 210 viene venduta ad aziende statunitensi (che la utilizzano, previa dichiarazione scritta, soltanto a scopi pacifici) «attraverso ununica azienda autorizzata, la Tekhnaberpot».
Che lordine di eliminare Litvinenko, ormai ingombrante dopo la fuga a Londra e la pubblicazione del suo libro Blowing Up Russia - un violento atto daccusa contro Vladimir Putin - sia giunto dai piani alti di qualche palazzo moscovita, lo sostiene anche Mikhail Trepashkin, pure lui ex agente dellFsb, attualmente in carcere. In una lettera scrive di aver avvertito Litvinenko già nel 2002 circa la formazione di una squadra della morte, allinterno dei servizi segreti, con lincarico di eliminarlo insieme ad altri oppositori del Cremlino, come lui rifugiati allestero.
Anche Scaramella contaminato dal polonio
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