Roberto Filibeck
Telecamere blindate collegate direttamente con una sala operativa per controllare che i tassisti rispettino lordine delle corse quando sono in fila, tabelloni elettronici che indicheranno in euro, dollari e yen i tariffari per il tragitto medio dallo scalo a Roma; ma soprattutto pesanti sanzioni che vanno dalla sospensione alla revoca della licenza, fino ad arrivare, nei casi più gravi, allarresto. Ormai gli abusivi, i tassisti disonesti e gli autonoleggiatori che da anni spadroneggiano allaeroporto di Fiumicino hanno i giorni contati. Il prefetto di Roma, Achille Serra, di concerto con i comuni di Roma e Fiumicino, la Direzione circoscrizionale aeroportuale e la società di gestione Aeroporti di Roma, stanno per firmare, lunedì alle 15.30 in Prefettura, un protocollo che prevede, tra le nuove disposizioni, una serie di misure piuttosto drastiche mirate a contrastare quello che ormai ha assunto le dimensioni di un vero e proprio racket; con un giro daffari che smuove ogni anno milioni di euro e in cui sono coinvolti non solo i conducenti disonesti, alcuni di loro, peraltro, pregiudicati, ma anche alcune insospettabili realtà aeroportuali e non solo. A combatterlo da anni cè unapposita squadra interforze (presto rinforzata con linvio da Roma di altri caschi bianchi), composta da vigili urbani, agenti e finanzieri. Solo lo scorso anno ha stilato più di mille sanzioni nei confronti degli abusivi, tra denunce, multe, ritiro dei libretti di circolazione e revoche della licenza. Ma il loro lavoro da solo evidentemente non basta più. In questi ultimi mesi, infatti, sono avvenuti diversi episodi, troppi, più o meno gravi e che avevano sempre a che vedere con «loro»: tassisti, autonoleggiatori e abusivi. Come le violenti liti, più volte sfociate in rissa, nel settore «Arrivi» dello scalo, tra i conducenti delle auto bianche che tentavano di accaparrarsi il cliente, oppure tra i disonesti che cercavano di sottrarre prepotentemente le corse ai loro colleghi, imponendoglielo persino a suon di minacce o cazzotti. Per non parlare delle intimidazioni che hanno subìto certi vigili urbani della cosiddetta Squadra vetture. Uomini in borghese preposti unicamente al controllo dei tassisti e dei noleggiatori contro i quali è stata scatenata una guerra. Dalle scritte offensive dei loro cognomi sui muri in cemento fuori dai terminal «Arrivi», ai danni alle proprie auto, fino alle telefonate minatorie.
Motivo per il quale, vista che la situazione ormai rischiava di degenerare, il prefetto ha ora deciso la tolleranza zero. Con lui hanno fatto fronte unito anche il sindaco di Roma, Walter Veltroni, quello di Fiumicino, Mario Canapini, il direttore dellaeroporto, Vitaliano Turrà e i vertici di Aeroporti di Roma. Tutti allunanimità pensano e dicono la stessa cosa: «Lo scalo intercontinentale di Fiumicino rappresenta una delle più importanti porte dingresso nel nostro Paese - sostengono in coro unanime - e non è quindi possibile tollerare più questo vergognoso fenomeno». Già, non è più possibile. Come non è possibile che una coppia di giapponesi di recente sia stata costretta a sborsare 250 euro per una semplice corsa da Fiumicino fino a Roma, contro le 50 che avrebbe dovuto pagare. Pena il rischio di vedersi scaricati in piena notte ai margini dellautostrada Roma-Fiumicino. Per non parlare dei tassisti truffaldini che, approfittando della poca dimestichezza dei turisti stranieri, soprattutto giapponesi e americani, con la moneta unica, fanno finta di sbagliarsi a restituire il resto e trattengono cifre stratosferiche. E così accade che il turista «spennato» si accorga della truffa solo a distanza di qualche ora e alla fine sporga denuncia negli uffici di polizia giudiziaria dellaeroporto. In quegli uffici tra pile e pile di carte ce ne sono davvero a centinaia di denunce simili, alcune davvero bizzarre.
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