di Tony Damascelli
Por qué Josè? Por qué Lei ha perduto unaltra volta, ancora sul prato di casa, ancora nello stadio Santiago Bernabeu? Por qué è stata espulsa un'altra meringa, un Suo compatriota, Ricardo Carvalho, un suo pupillo già a Londra e che, Lei, aveva tentato, invano, di fare assumere da Moratti? Por qué il Saragozza ha segnato senza sudare, anche in contropiede? Por qué, per la prima volta da quando Lei è alla guida di una grande squadra, dal Porto, al Chelsea, allInter, al Real, non sente più laria del primo della classifica? Por qué Marcelo non è stato espulso nella partita di andata con il Barcellona? Por qué Lei ha rinunciato a Cristiano Ronaldo, il quale ha assistito all'incornata, forse godendo, dalla tribuna del Chamartin, tenendosi al fianco la novia mora? Por qué non ha protestato, come Lei sa fare (cito qualche esempio a caso: un paio di manette, una strizzatina con l'occhio, un gesto di repertorio) contro l'arbitro Ayza Gamez che non ha fischiato almeno una mezza dozzina di rigori, uno monumentale su Kakà, a favore del Real Madrid? Por qué ha tenuto Pepe, detto l'innocente, al centro della difesa, pur non avendo, gli avversari, un vero attaccante? Por qué ha schierato ieri due punte, come Benzema e Higuain e, invece, li ha tenuti in panchina contro il Barcellona? Por qué il suo Real Madrid ha 6 punti in meno, oggi, rispetto al Real Madrid di Pellegrini criticato, fischiato e licenziato? Por qué questo calcio le fa schifo, a Milano o a Madrid, tra prostituti intellettuali e Unicef, eppure Lei ritira il salario che questo mestiere schifoso le garantisce puntualmente? Por qué non vuole mai che si parli della sua vita privata? Por qué, Josè Mourinho, Lei non è più uno special one in Spagna? E, forse, nemmeno un pirla?
Come dicono da quelle parti e in certi film western: quien sabe? Penso
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