Ancora caccia al violentatore nelle casbah dei nordafricani

È stata sentita nuovamente la donna violentata quattro giorni fa nell’ex stazione di Porta Vittoria: per circa un’ora ieri mattina ha riferito l’episodio al pm Emanuela Corbetta, senza però poter aggiungere particolari utili all’identificazione del bruto.
La donna, 40 anni, impiegata in un ospedale cittadino, domenica mattina alle 6 si stava recando alla fermata dell’autobus per raggiungere il posto di lavoro. In viale Umbria è stata fermata da un uomo sui 35 anni, dagli evidenti tratti nordafricani, con la scusa di chiederle l’ora. Lei ha tirato dritto ma l’uomo è ripartito all’assalto, e questa volta armato di una grossa pietra. La signora è stata costretta a seguirlo all’interno dell’ex stazione ferroviaria dove, nascosta dalla folta vegetazione, ha subito ripetute violenze per almeno un paio di ore. Alla fine l’uomo le ha rubato cellulare, soldi e catenina, quindi le ha strappato dalla borsa la carta d’identità minacciandola di andarla a prendere a casa se l’avesse denunciato.
La signora tuttavia non si è fatta intimidire e ha chiamato i carabinieri. Sono subito iniziate le battute nelle altre aree frequentate da nordafricani, ma del bruto nessuna traccia. E a distanza di quattro giorni, le indagini non sembrano registrare alcun progresso. I controlli nei luoghi frequentati da immigrati di etnia araba si susseguono, ma la genericità della descrizione fornita dalla vittima, sta creando parecchie difficoltà agli inquirenti. L’impegno delle forze dell’ordine è comunque costante.

Tanto che l’altro giorno la polizia ha fermato un tunisino con precedenti specifici e ha allertato l’Arma. L’uomo è stato fatto vedere, attraverso il solito specchio segreto, alla vittima che tuttavia non l’ha riconosciuto.

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