Ancora carcere per i marò: negata la libertà su cauzione

Il tribunale di Kollam ha respinto la richiesta di libertà su cauzione per i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati dalle autorità del Kerala di aver ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati. Chiamato a commentare la notizia, il portavoce della Farnesina Giuseppe Manzo ha annunciato che «i legali della difesa, d’intesa con gli esperti italiani in India, stanno preparando un ricorso, che verrà presentato la prossima settimana».
Ieri mattina i militari italiani sono andati davanti al giudice istruttore di Kollam, che ha esteso di altri 14 giorni la carcerazione preventiva. Nella stessa udienza, è stata avanzata la richiesta di libertà dietro cauzione da parte dei loro avvocati.
Come sottolineano fonti che seguono da vicino il dossier, «per una sorta di vincolo procedurale» il giudice istruttore di Kollam non aveva i poteri reali per concedere la libertà su cauzione ai connazionali. La richiesta del team legale italiano è quindi stata respinta «per ragioni di competenza», senza che il magistrato entrasse nel merito.

Ieri insomma non ci si aspettava realisticamente una svolta sull’uscita dal carcere dei due militari italiani, che il 15 febbraio scorso - quando furono uccisi i pescatori nelle acque dell’Oceano Indiano - erano impegnati in una missione di scorta anti-pirateria alla petroliera «Enrica Lexie».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica