Ancora una polemica Lega-Pdl: ora si litiga sul bonus pannolini

Sulle orme del presidente piemontese Roberto Cota, così il presidente del consiglio regionale lombardo, Davide Boni, «vedrà se sarà possibile applicare anche da noi il “bonus pannolini” introdotto in Piemonte per garantire prodotti per l’infanzia ai nuclei familiari con basso reddito».
La proposta di Boni - leghista come il presidente piemontese - è stata annunciata ieri mattina durante l’incontro con il direttore generale della Asl di Milano, Walter Locatelli, «vista la fondamentale funzione delle aziende sanitarie nel garantire servizi ai cittadini». Davide Boni ha poi aggiunto che «tutto resta comunque condizionato dai fondi che si hanno a disposizione». Ma il presidente del consiglio regionale sembra convinto di ripercorrere la strada di Cota, si è fatto mandare la delibera piemontese «per studiarla e vedere se è possibile adottare un provvedimento simile anche in Lombardia».
Roberto Cota aveva annunciato in agosto, durante il meeting di Rimini, i suoi interventi a favore della famiglia sul modello di quanto avviene in Francia. E dal primo di gennaio è scattata la sua politica fiscale «a favore della famiglia a partire dalle cose più semplici, come l’esenzione per la spesa dei pannolini, per tutti, per i primi sei mesi di vita del bambino».
Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore regionale alla Famiglia, Guido Boscagli: «Sorprende l’ammirazione del presidente Boni per il contributo annunciato da Cota, Boni sta dimostrando di dimenticare le politiche condivise per anni.

Come il buono famiglia che nel 2010, grazie a un investimento di 17 milioni di euro che ha aiutato 10mila famiglie lombarde o il fondo Nasko, un piano personalizzato di 18 mesi che tiene conto delle esigenze effettive della madre e del bambino e il piano straordinario nidi, avviato nel 2010, di durata triennale che, grazie a uno stanziamento di quasi 38 milioni di euro, permetterà l’acquisto da parte del pubblico di posti negli asili privati. Si sa che l’erba del vicino appare sempre più verde - conclude Boscagli - ma in questo caso varrebbe la pena che Boni illustrasse ai piemontesi quanto abbiamo fatto in Lombardia perchè possano applicarlo anche lì».

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