André Solá Molist & C.

Per i messicani sono i tre “martiri di San Joaquín”, uccisi nel 1927 dalla persecuzione anticattolica del presidente Calles. Il Molist era un claretiano spagnolo di trentadue anni, sacerdote dal 1922 e inviato in Messico l’anno dopo. Quando le cose si misero male trovò rifugio in casa delle pie sorelle Josefina e Jovita Alba, a León, dove diceva messa clandestinamente. José Trinidad Rangel era un prete messicano di quarant’anni, fattosi sacerdote tardi per via delle ristrettezze familiari. Ai tempi della rivoluzione di Carranza si era dovuto rifugiare in Texas. Tornato, la relativa tranquillità era durata poco perché i massoni al potere avevano scatenato la caccia al prete. Anch’egli stava nascosto in casa delle Alba. Leonardo Pérez Larios, quarantaquattro anni, era un messicano laico che faceva il commesso in un negozio di abbigliamento. Non si era ancora sposato perché i genitori della fidanzata lo giudicavano troppo povero. In effetti, doveva mantenere due sorelle nubili che dipendevano economicamente da lui. Uomo religiosissimo, frequentava le messe clandestine in casa delle sorelle Alba. Fu l’ingenuità di queste ultime a perdere i tre. Saputo del mandato di cattura spiccato contro padre Molist, erano andate al comando militare a intercedere per lui.

Appreso in tal modo che la loro casa era un covo di preti, i soldati vi fecero irruzione e arrestarono tutti, anche il Pérez, che scambiarono per un sacerdote. E a nulla servì l’appurare che non lo era: l’avevano trovato inginocchiato in preghiera e tanto bastava. Portarono i tre in campagna e li fucilarono.
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