Andrea Bargnani ora diventa il «mago» dei videogiochi

La popolarità del ventiduenne è in continua crescita negli Usa

Il “Mago” è una conferma. Non avevamo dubbi, così come non ne hanno avuti nel quartier generale dei Toronto Raptors in Canada, dove Andrea Bargnani viene considerato ormai da tempo un punto fermo per il presente e soprattutto per il futuro del club che partecipa al campionato Nba. Il romano, dopo l’anno-sorpresa che l’aveva visto protagonista nel torneo di basket più affascinante del pianeta, ha inevitabilmente avuto un leggero calo, più mentale che fisico ma ha forza e carattere per tornare in un amen agli standard di dodici mesi fa. Di lui è stato detto «di tutto e di più»: emblema del nostro basket, giocatore raffinato, ragazzo cordiale. E perfino la multinazionale dei videogiochi, la Sony, ha puntato sulla sua stella per intrigare gli appassionati italiani delle console, posizionandolo sulla copertina del gioco appena messo in circolazione, Nba Live 2008. Segno evidente che mister Bargnani fa presa sul pubblico e non solo sugli adolescenti che affollano i parquet con la velata speranza di imitarlo. Del resto lui stesso indossava i loro panni qualche anno fa. «Ho coronato due sogni di quando ero bambino - ha detto -. Il primo era quello di giocare nell’Nba, il secondo quello di vedere i cestisti d’oltre Oceano dal vivo, nella mia città. Vedo che molti giovani giocano con i campioni dell’Nba sulla Playstation, ma giuro che vederli a pochi metri di distanza e dal vivo, è tutta un’altra cosa». Sintomatica dichiarazione d’un giovanotto di nemmeno ventitré anni che miscela la professione alle attività che piacciono ai giovani. Lo sci, il tennis, le vacanze in Sardegna, per tacere del fatto che pure lui ha gli “idoli”, che rispondono al nome di Roberto Baggio e della Lazio anche se, per sua stessa ammissione, il football non gli piace più di tanto. Roma, Treviso, Toronto, questo il tris di città dove ha vissuto le sue giornate, cominciate da cestista nel 1997, quando militava nel quintetto del Basket Roma. Poi il passaggio alla Benetton (squadra con la quale ha conquistato lo scudetto e il premio di miglior giovane del campionato italiano). Deve a Maurizio Gherardini, procuratore generale del club trevigiano il passaggio ai Raptors. Il manager, che nel frattempo s’era trasferito a Toronto, lo propose e quelli gli diedero retta. Da lì l’escalation della più atipica «ala grande»: alto 2 metri e 13, mister Bargnani ha una capacità di tiro da tre punti eccellente. Merito d’una mano «educata» con le stesse precisioni e velocità di una guardia o di un esterno (giocatori che generalmente viaggiano fra il metro e 90 e i 2 metri).

Per la cronaca va sottolineato anche che attualmente “The Wizard” (altro nomignolo che gli è stato affibbiato, detiene il record di punti segnati in una singola partita da un italiano in Nba. Il Mago, infatti, ha segnato 26 punti contro i Cleveland Cavaliers il 30 novembre 2007.

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