Japaneserie: dipinti, disegni e stampe di Pat Steir sul tema dellacqua saranno visibili alla Galleria Alessandra Bonomo nella mostra «Blue Moon» (fino al 22 luglio con il patrocinio dellAmerican Academy). Le cascate raffigurate nei recenti lavori dellartista americana evocano gli zampilli delle fontane romane e ricordano il «dripping» dellAction Painting di Pollock, in cui però emerge il segno tipico della colata di pittura orientale. Lopera di Steir, rispetto agli americani che lhanno preceduta nellassimilazione della cultura orientale, da OKeeffe a Tobey, esalta le forme del «mondo fluttuante» e si lega allestetica dellukiyo-e che divenuto stile nei secoli XVII e XVIII caratterizza il periodo della storia dellarte giapponese definita Rinascimento dellEstremo oriente. I suoi fondamenti sono la casualità, limpermanenza e limportanza della superficie; elementi che contraddistinguono anche larte giapponese contemporanea, e che certo hanno influito sulle avanguardie del XX secolo, poi concetti base della nuova arte americana. Steir studia il movimento delle acque, perché, spiega, «solo nellarte se non nella vita, un individuo può controllare la forza della natura, in questo caso la gravità». Raggiunge una grande perfezione tecnica preparando accuratamente la tela per poi lanciarvi contro unemulsione di trementina ed acqua che scivola a terra dissociandosi per effetto chimico; racconta lartista: «È necessario attendere che il colore asciughi prima di procedere ancora. Poi ci sono altri tocchi, schizzi, sgocciolature, lanci di colore che eseguo attraverso un movimento pittorico naturale e spontaneo, con un secchio o talvolta impugnando una semplice pennellessa intrisa di colore diluito».
Pat Steir è nata a Newark, ha studiato alla Boston University e si è laureata al Pratt Institute di New York.
Galleria Alessandra Bonomo, via del Gesù 62.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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