Angelina fa la guerra in famiglia. Il padre: "Mi spezza il cuore"

I figli lo attaccano e Voight prende carta e penna: "Da anni provo a riavvicinarmi a loro"

Angelina fa la guerra in famiglia. 
Il padre: "Mi spezza il cuore"

L’uomo da marciapiede ha il cuore spezzato. Trama da soap opera ma trattasi di storia vera, sofferta, vissuta, e non recitata, da attori di quelli giusti, Jon Voight, il padre, Angelina, in arte Jolie, e James all’anagrafe Haven, i figli. Una famiglia a pezzi, dopo la morte per cancro, nello scorso gennaio, di Marcheline Bertrand. Sette anni di matrimonio felice, due bellissime gioie a completare l’album di fotografie e poi il divorzio, i primi segnali del male atroce che aveva colpito Marcheline mentre Jon andava in giro per set cinematografici e altro, trascurando gli affetti, si dice così, aprendo ferite che non si sono rimarginate, mai.

E così Angelina, reduce da due divorzi con Jonny Lee Miller (l’abito da sposa prevedeva pantalone nero xxxsmall, camicia bianca con il nome dello sposo scritto con il sangue), e Billy Bob Thornthon, tutti del set hollywoodiano, nonostante l’amore ultimo di uno come Brad Pitt, mica pizza e fichi, nonostante una figlia tutta loro, Shiloh Nouvel, e tre adottati, Maddox, Zahara e Pax Thien Jolie, nonostante un premio Oscar e il riconoscimento di personaggio più sexy di sempre, prima di Presley e della Monroe, nonostante la dichiarazione outing per Jenny Shimizu, attrice e modella: «Se non fossi già sposata avrei sposato lei!», nonostante tutta questa roba qui, l’Angelina non ha mai sentito Jon come il padre che tutte le figlie vorrebbero sentire, avere, annusare. E lo stesso sentimento nutre suo fratello James, bello di famiglia, di anni trentadue, impegnato a Los Angeles tra gli «artivisti», un’associazione di solidarietà ai çÇmalati di Aids, alle vedove, agli orfani, terreno nel quale la stessa Angelina, come dimostrano i tre adottati, è presente da sempre. Ma Jon Voight è rimasto, per i figli, gigolò da marciapiede, cow boy di mezzanotte, film maestoso che lo presentò al mondo e che gli è rimasto appiccicato addosso per il resto della sua esistenza e carriera.

Voight ha preso in mano una penna e su un foglio a righe ha scritto ai figli, con una grafia nervosa, molte parole hanno le lettere divise una dall’altra. Anche a Los Angeles come a Napoli i figli sono piezz’e core al punto che Voight scrive di avere il cuore spezzato per quello che Angelina e James dicono di lui. Il figlio, in un’intervista a Marie Claire, ha accusato il padre di avere trascurato la madre, di averla abbandonata, di avere distrutto la famiglia. Angelina, che sta girando un nuovo film, The Changeling, storia di una madre alla quale viene rapito il figlio, ha deciso di pensare a Brad e alla tribù di casa, ai coltelli e ai pugnali che sono l’hobby di adolescenza, ai tatuaggi che le ricoprono il corpo in numero di nove, sull’avambraccio sinistro le parole di Tennessee Williams «una preghiera per gli spiriti liberi tenuti nelle gabbie», sul braccio destro, un drago, anche un po’ di latino «quod me nutrit destruit me», ideogrammi giapponesi, segni tribali, una croce nera e cicatrici autoinflitte, totale: una carta geografica che profuma di sesso. Il padre invece non trova posto nemmeno in una foto con cornice d’argento. La lettera di Jon Voight ha alcuni passaggi patetici: «Ho cercato di dar loro e alla madre supporto e una somma importante di denaro. Il Signore sa che per anni ho cercato di consolidare questo rapporto. Forse il trauma che ha vissuto la loro madre ha peggiorato la situazione».

Ecco: la madre, dunque, mai la moglie, mai il nome, mai Marcheline, a ribadire un distacco nel tempo e nell’affetto. Al contrario del film, nei titoli di coda ci sono un padre, una figlia e un figlio, protagonisti, non attori.

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