Aniasa: «Il “Piano Capezzone” può ridare ossigeno al settore»

Le cifre parlano chiaro: delle automobili immatricolate oggi in Italia, una su quattro è a noleggio. Un peso sempre più rilevante, quello delle vetture in locazione nell'ambito del mercato nazionale, che si spiega in parte con la perdurante sofferenza delle vendite ai privati, ma che conferma anche la peculiare capacità del settore di reagire meglio di altri agli urti della crisi. Capacità che, in questa prima parte del 2014, è ben rappresentata dai numeri: «I dati del primo trimestre ci hanno mostrato un mercato del noleggio in crescita di dieci punti percentuali rispetto al 2013, con un fatturato che si è attestato su un +2,5% - spiega Fabrizio Ruggiero, presidente di Aniasa, l'associazione confindustriale che raccoglie le società di noleggio e gestione di flotte aziendali -. Se poi allarghiamo la visione ai mesi di aprile e maggio, ecco che arriviamo a un incremento dell'immatricolato pari al 20% anno su anno».
Merito, certo, anche del «rimbalzo tecnico» dovuto al rinnovo della flotta che molte aziende, dopo aver prorogato in passato i propri contratti di noleggio a lungo termine, ormai non potevano più rimandare. Così come dell'intensa attività di immatricolazione messa in atto dalle società di noleggio a breve termine in vista di una stagione estiva che si preannuncia soddisfacente dal punto di vista dei flussi turistici. Tanto basta, comunque, per guardare con ottimismo al prossimo futuro: «Ci aspettiamo di chiudere l'anno con numeri molto buoni - anticipa Ruggiero -. A livello di totale mercato stimiamo un 10-12% in più rispetto al 2013, che ci permetterà di recuperare il gap perso l'anno scorso, quando le immatricolazioni erano calate di circa otto punti. In termini di fatturato, invece, prevediamo un trend più o meno coerente con quello degli ultimi mesi, magari lievemente migliore, tanto da arrivare a un incremento del 3-3,5%».
Affinché tali outlook positivi possano trovare conferma nei fatti, consentendo al noleggio di proseguire nella funzione di traino del mercato auto, c'è però bisogno di interventi legislativi ad hoc. Soprattutto sul fronte della fiscalità, che vede le flotte italiane penalizzate rispetto a quelle del resto d'Europa. Aniasa lo sa, ed è per questo che ha accolto con favore le misure contenute nel cosiddetto «Pacchetto auto», il disegno di legge presentato da Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera. Misure che prevedono l'esenzione del bollo per i primi tre anni di vita di un'auto, la cancellazione dell'Ipt e la deducibilità dei costi delle auto aziendali riportata dal 20 al 40%, com'era fino al 2012. «Il giudizio della nostra associazione rispetto al pacchetto è positivo - conferma Ruggiero -. Come è giusto che sia, si tratta di un provvedimento con un respiro non limitato al solo settore del noleggio, ma che si propone di far ripartire l'intero mercato dell'auto attraverso interventi strutturali, lontani cioè dalla logica “drogata” tipica degli incentivi». Tali interventi, tra l'altro, sarebbero sostanzialmente a costo zero e, anzi, produrrebbero maggiori entrate per l'Erario. «Secondo le nostre stime - rimarca Pietro Teofilatto - il ritorno della normativa sulla fiscalità dell'auto aziendale a prima della riforma Fornero, con la deducibilità riportata al 40%, potrebbe produrre due possibili scenari: il primo, prudenziale, con 20mila immatricolazioni in più per il solo noleggio e il secondo, positivo, con 47mila vetture in più.

Nel primo caso, per l'Erario il beneficio addizionale netto, già scontato delle minori entrate dovute alla maggiore deducibilità, sarebbe di 45 milioni, nel secondo di 107».

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