Per anni si fingono ciechi e incassano 220mila euro di pensione

Quando si sono trovati di fronte i finanzieri, uno ha fatto finta di non capire, l’altro di non vedere. E del resto, erano anni che si facevano passare per ciechi. Due falsi invalidi degni del miglior chiché, che - ogni mese - hanno puntualmente riscosso la pensione e indennità di accompagnamento. In dieci anni, qualcosa come 220mila euro. Il Gatto e la Volpe. Anzi, il Gatto e il Gatto. C.A., 62 anni, e S.M., 57 anni, si erano dichiarati non vedenti rispettivamente dal 2000 e dal 1991. E dopo tanto tempo, fine della pacchia. I due, infatti, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per frode, assieme a cinque medici responsabili delle commissioni che a suo tempo avevano attestato il loro handicap inesistente.
E per essere ciechi, avevano una vita piuttosto movimentata. Uno arrotondava la pensione di invalidità spacciando droga e piazzando al mercato nero merce rubata e ricettata, l’altro raggranellava un altro po’ di euro come cameriere, aiuto cuoco e fac totum in una pizzeria milanese. Quest’ultimo, poi, era così cieco che tre anni fa - dopo aver preso l’assegno di infermità dallo Stato dal 2000 - aveva persino superato l’esame per la patente. E girava tranquillamente in macchina, alla faccia del difetto visivo certificato. L’altro - più furbo? - la patente non l’aveva mai presa. Così, tempo fa, era stato anche multato perché guidava senza documenti. A posteriori, decisamente grottesco.
Qualcosa, però, è andato storto. Una prima segnalazione arriva dalla guardia di finanza di Roma ai colleghi di Milano che si occupano di frodi in materia di prestazioni sociali pubbliche.

Le fiamme gialle iniziano le indagini, i pedinamenti, gli appostamenti. E scoprono che i due ciechi ci vedono benissimo. Fine di una lunga e «onorata» carriera da falsi invalidi. Stavolta è fin troppo chiaro. Anche per loro.

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