Direttore editoriale Bompiani, regista, produttrice, autrice. Elisabetta Sgarbi è infaticabile in tutti i ruoli. Ma nei giorni che precedono l'apertura della sua «creatura», la Milanesiana, evento culturale di maggior richiamo internazionale sulla scena cittadina, sembra addirittura ubiqua. Per risponderci, abbandona l'allestimento al Dal Verme della mostra fotografica che ne celebra il decennale e ci regala anticipazioni sulla serata di domani, «Il bello e l'invisibile», con ospiti, oltre a Erica Jong, Michael Cunningham, Pulitzer per «Le ore» (Bompiani), il saggista e critico d'arte Robert Hughes e la star francese Juliette Gréco, che si esibirà in un recital: «Cunningham parlerà degli invisibili che si occupano del sogno e della speranza umani. La Jong farà una riflessione in versi sul mistero dell'universo e della vita. Hughes terrà una vera lectio magistralis sul rapporto tra arte e mercato». Ma nel cuore della Sgarbi quest'anno c'è soprattutto la serata finale, dedicata al regista Valerio Zurlini: «La prima notte di quiete è un film che ho amato moltissimo. Ho convinto gli interpreti, Alain Delon e Sonia Petrovna, a partecipare per creare un prologo teatrale alla proiezione. E ci sarà anche Ornella Vanoni a cantare Domani è un altro giorno, tema dal film». Un bilancio dopo dieci anni di fatiche e 400mila spettatori: «Positivo: siamo un gruppo piccolo ma pieno di energie.
Anche se ci vorrebbero dei volontari a supporto, magari universitari, come per il festival di Mantova: ci sono traduzioni, catalogo, marketing, rapporti con gli agenti e gli autori. Negativo: dopo anni, meriteremmo un po' di certezze. E invece ogni volta si ricomincia a contrattare i finanziamenti come se fosse la prima edizione».Anniversario Elisabetta Sgarbi, la sua «creatura» ha dieci anni
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