ANNO ZERO Ripartiamo dalla nostra storia

ANNO ZERO Ripartiamo dalla nostra storia

«Abbiamo pensato questo evento di tre giorni per dare voce alle peculiarità della città, alla sua identità e alla sua realtà nella storia recente: l'editoria e l'informazione di cui parleremo con giornalisti di Mediaset, Rai, Repubblica e Corriere; la Milano raccontata nei film, con le visioni metropolitane di Lizzani e dei giovani autori di Fame Chimica; quella del jazz italiano, che è nato qui, e della ricerca scientifica, rappresentati dalla coppia Intra, il famoso musicista Enrico e suo figlio Mattia, ricercatore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia»: così Roberto Guerri, direttore delle raccolte storiche del comune di Milano, ci descrive «Numero Zero. La città si racconta», l'iniziativa che da domani a domenica avrà luogo nelle sale di Palazzo Morando Attendolo Bolognini, sede del Museo di Milano - Museo di Storia Contemporanea in via Sant'Andrea.
Far conoscere, soprattutto ai giovani e ai bambini, grazie a percorsi didattici creati ad hoc, la storia di Milano dagli anni Cinquanta ad oggi fino alle prospettive future, i cambiamenti nelle abitudini e nei modi di vivere della città, e anche promuovere il museo: con questi obiettivi molte figure di spicco della vita milanese si riuniranno al Museo per una serie di incontri dai temi più diversi. Franco Loi e Raffaele Crovi, Gianni Biondillo e Camilla Baresani parleranno della Milano da narrare: «Amo raccontare la Milano fuori dalla cerchia dei Navigli - spiega Biondillo -. Quella delle periferie come Quarto Oggiaro dove sono nato. Descrivere la metropoli che ormai abbraccia un territorio gigantesco che arriva fino a Sesto San Giovanni e poi a Monza. Una Milano poco nota e piena di contraddizioni». Candido Cannavò, Carlo Verdelli, Ottavio Missoni, Luisito Suarez, Mabel Bocchi discuteranno della Milano sportiva: «Daremo uno sguardo a quella città del dopoguerra molto romantica - racconta Cannavò - in cui eravamo capaci di tutto, anche di mandare i milanesi alle olimpiadi a farsi onore. Mentre oggi la città risente della mancanza di una vera politica sportiva, di un piano per costruire piste di atletica, piscine, palazzotti. A parte San Siro, non c'è niente».
Cristina Mondadori e il figlio Luca Formenton affronteranno invece il tema dello sguardo su Milano da parte di generazioni diverse: «Negli anni Cinquanta abbiamo vissuto il momento più entusiasmante di Milano - ci anticipa Cristina Mondatori -. La città era qualcosa di nuovo in cui credere, in cui investire. Oggi lo spirito imprenditoriale si è assopito e si ha soltanto voglia di scappare. Ma sono ottimista e credo che i milanesi si riprenderanno la città intera, non solo i quartieri o le strade».


Si potranno visitare le sale del museo con un accompagnamento musicale e assistere, domenica sera alle 20, ad un «rinfresco in terrazzo» offerto da Luciana Savignano nei panni della contessa Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini, che alla sua scomparsa, nel 1945, donò il palazzo sede del Museo alla città.
Numero Zero
13-14-15 aprile
Museo di Milano
via Sant’Andrea 6, (02 88464180)
ingresso gratuito

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