Annozero, in onda il D'Addario show Il Pdl incalza la Rai: "Serve pluralismo"

Santoro torna all'attacco del premier. La escort: "Ho fotografato, ma non volevo ricattare...". Una giornata di polemiche e il parere negativo dell'ufficio legale Rai. Bianca Berlinguer al Tg3. Se volete aderire alla campagna contro il canone scrivete al direttore Vittorio Feltri: nocanone@ilgiornale.it. Scaricate e inviate il modulo per disdire l'abbonamento. Dove si trovano i gazebo per le adesioni

Annozero, in onda il D'Addario show 
Il Pdl incalza la Rai: "Serve pluralismo"

Roma - Michele Santoro ha preparato una seconda puntata d'assalto. Annozero atto secondo: titolo della puntata? "No giampy no party". Con l'escort pugliese Patrizia D'Addario in diretta da Bari. Nessuna censura, nessuna libertà di stampa violata come denuncia la sinistra, dunque. "In questa valle di Giosafat l'unica cosa che non farò è smettere di andare in onda: se vogliono che non vado in onda, lo devono dire, altrimenti fino a quel punto sempre in onda sto", ha detto Santoro aprendo la puntata. Santoro ha raccontato di aver ricevuto "attorno alle 19 di questa sera otto pagine con un parere dell'ufficio legale della Rai che in sostanza diceva che la D'Addario non può partecipare. Siccome era accompagnato da una stringata letterina del mio direttore di rete, gli ho subito chiesto se si trattava di una direttiva o solo di un parere di cui tener conto. E la risposta è stata: non ho ricevuto indicazioni aziendali in merito". "Dopo tante diffide all'Agcom, a questo punto una domanda all'Autorità per le comunicazioni la rivolgo io: chi garantisce il contraddittorio in questo Paese?". Santoro come da copione (preparatorio della manifestazione di piazza di sabato) con la quale chiude il suo intervento di apertura della puntata . "E' proprio vero - si è poi chiesto - che il servizio pubblico non si può prendere perfino beffa del premier? Tutti i servizi pubblici del mondo non dicono nulla dei presidenti del Consiglio?". E subito via a brani di una trasmissione di prima serata della Bbc nella quale si parlava  (naturalmente) di Berlusconi e Gordon Brown, ironizzando in maniera pesante sui loro gusti sessuali (della serie, anche questa già vista e detta: avete visto cosa pensano all'estero dell'Italia e del suo premier..?). E dopo gli attacchi contro Bruno Vespa dei giorni scorsi, Santoro ha indicato al pubblico un altro bersaglio: il direttore del Tg1, Minzolini.

D'Addario show: ho registrato ma non volevo ricattare... Poi è andato in onda il "piatto forte", Patrizia D'Addario, "svelata" in diretta dalla Tv di Stato. "Ero felice del fatto di essere rimasta lì col presidente e che lui si era interessato alla mia persona, ha detto che mandava due persona a Bari sul mio cantiere. Era solo un aiuto che voleva darmi per rendere più veloce la pratica e mi rendeva felice". Così racconta il giorno dopo del suo incontro a Palazzo Grazioli con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "Il presidente era molto affettuoso e molto gentile, non voglio entrare in merito alle cose della notte, si è interessato alla mia persona e la mia felicità era legata al fatto che lui era molto attento al mio progetto. Il giorno dopo mi ha chiamato ed ero felice", aggiunge.
"Perché ha registrato?" è la domanda "Io non ho tradito nulla, nessuno è arrivato sul mio cantiere. Sono stata convocata dal giudice e dire tutta la verità. Io ho sempre registrato perché così mi sentivo più sicura, non perché volevo ricattare qualcuno, non ho mai pensato ad una cosa del genere", la risposta. "C'erano solo il presidente e Giampaolo Tarantini, eravamo più di venti ragazze e c'erano solo loro. Si ballava, si cantava", ha aggiunto confermando di essersi presentata come "Alessia" e di essere stata portata dal premier da Tarantini. Molte le reticenze sul perché avesse registrato l'incontro e molti i dubbi sulla versione sollevati da Maurizio Belpietro direttore di Libero e da Nicola Porro, vicedirettore del Giornale, presenti in studio. Con Belpietro che ha rimarcato la versione fornita da un'altra escort, Barbara Montereale, sulla "felicità" della D'Addario per essere riuscita a registrare l'incontro... Ma ai rilievi la D'Addario non ha risposto.
Sullo sfondo, come da copione, lo scandalo della sanità in Puglia che colpisce direttamente esponenti di rilievo del Pd pugliese fra dimissioni, indagati e polemiche laceranti, vicenda che potrebbe avere sviluppi clamorosi ma che (come da copione) si tenta di lasciare sullo sfondo, quasi fosse una semplice scenografia e non quel "sistema criminale" indicato dal procuratore di Bari, che invece ha escluso rilievi penali di qualunque genere per il premier. Con il sindaco di bari, Emiliano che dice: "Sarebbe stato ridicolo per uno come chiedere un aiuto elettorale ad una persona su cui aveva indagato due anni prima e Tarantini ha già smentito questa circostanza". L'ex magistrato, ha risposto così a Belpietro che, nel corso di un acceso scambiolo ha accusato di avere avuto anche lui rapporti con Gianpiero Tarantini insieme con Massimo D'Alema. Ma questo è Annozero è questo, con Carl Bernstein, il giornalista dello scandalo Watergate che dagli Stati Uniti dà lezioni di libertà di stampa all'Italia e accusa Berlusconi... 

"In piazza per questa informazione?" "La signora, si fa per dire, D'Addario, mezza giunta regionale pugliese indagata per ipotesi di diversi reati nella sanità e di che cosa si occupa l'oracolo Santoro? Di stabilire se la D'Addario è stata o no e quante volte in casa del presidente del Consiglio? E' questa la libertà di informazione per la quale si dovrebbe scendere in piazza sabato prossimo?". Lo chiede Osvaldo Napoli, vice presidente dei deputati del Pdl. "Santoro - aggiunge - ha smesso di guardare dal buco della serratura perché ha trasformato lo schermo in un unico grande buco della serratura dentro il quale cerca di far passare la libertà di informazione". "Programmi come quello visto stasera - aggiunge Napoli mentre la trasmissione è in corso - sono la camera a gas della libertà di informazione".

Giornata di polemiche A poche ore dalla seconda puntata di Annozero, il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, invita i vertici di viale Mazzini a fare i conti con un problema di fondo: "Il fatto che ben due trasmissioni Rai, Annozero e In 1/2h, si siano contese la presenza della D’Addario con la vittoria della prima è l’indice non solo dell’esplosione di una faziosità politica mai prima verificatasi, ma anche di un autentico e profondo degrado".

La seconda puntata di Annozero No Giampi no party. E' il titolo della puntata di Annozero in onda questa sera su Raidue. Giampi è l’imprenditore barese Giampaolo Tarantini, al centro di cinque inchieste della magistratura pugliese. Ospiti di Michele Santoro saranno la D’Addario, il sindaco di Bari Michele Emiliano, il direttore di Libero Maurizio Belpietro, la direttrice del settimanale femminile A Maria Latella, il vicedirettore de Il Giornale Nicola Porro e la giornalista de Il Manifesto Norma Rangeri. In collegamento da New York il premio Pulitzer Carl Bernstein. Dopo una lunga giornata di incertezze Santoro stesso ha fatto sapere che la presenza della D’Addario "è confermata" ma non ha nascosto che essendo "una trasmissione in diretta, se la D’Addario dovesse decidere di non venire all’ultimo momento non ci sarebbe. Ma io non ho notizie di questo tipo. Finora è tutto confermato".

Parere negativo dell'ufficio legale Il contratto a titolo gratuito per la presenza della D’Addario ad Annozero ha avuto il via libera delle strutture competenti. Tuttavia al conduttore del programma sarebbe anche stato recapitato un parere dell’ufficio legale di Viale Mazzini chiesto dalla direzione di Raidue. Il parere non puo, ovviamente, in alcun modo bloccare preventivamente la messa in onda della puntata di questa sera. Nel documento, che avrebbe creato grande agitazione nella redazione, si spiegherebbero le eventuali conseguenze legali a cui potrebbe andare incontro il programma per aver ospitato la D’Addario in quanto protagonista di una vicenda giudiziaria ancora in corso. Pende infatti tra l’altro sul programma la diffida chiesta all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni da parte di Giampaolo Tarantini, che avrebbe voluto bloccare la puntata.

La denuncia del Pdl Cicchitto sollecita ai vertici Rai una riflessione complessiva sulla programmazione del servizio pubblico, affinchè venga posto fine a quella che a suo giudizio è faziosità ripetetuta a senso unico contro il governo Berlusconi. "La Rai come azienda - prosegue il capogruppo Pdl - deve porsi due problemi di fondo. Il primo non è costituito dallo sciopero organizzato del canone, ma dal suo rigetto spontaneo da parte di milioni di telespettatori che non vedono minimamente rispecchiati in questa Rai le loro sensibilità. Il secondo è costituito dall’assenza in questa fascia assai importante di trasmissioni-dibatito di un autentico pluralismo, a parte la variante impazzita costituita da Annozero nella quale è consentito ad un signore, Travaglio, di poter dire quello che vuole in prima serata senza contraddittorio".

Il Pd: "Via alla liquidazione" "E' cominciata la liquidazione del servizio pubblico. La lettera di Cicchitto, con una nuova lista di proscrizione di trasmissioni sgradite, apre la strada a un vero tentativo di mettere il bavaglio al pluralismo televisivo in Rai". Lo scrive in una nota Roberto Cuillo, della direzione del Pd.

"E' un fatto gravissimo - denuncia Cuillo- che non si è mai verificato prima e che da il segno dello stato di confusione e nervosismo a cui è arrivato il governo. E' allarme rosso per la libertà di informazione, dunque è sempre più urgente che la manifestazione del 3 ottobre sia una grande risposta a difesa della libertà di informazione in Italia".

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