Persecuzione o complotto? Processo o no? Mills o Spatuzza? Non c’era bisogno di guardare Raidue per capire come Annozero avrebbe risposto alle domande con cui è stata lanciata la puntata di ieri sera. Siccome a Michele Santoro piace la sintesi, ha concentrato il bombardamento nei primi minuti. Un primo piano sul ghigno di Marco Travaglio che presenta Silvio Berlusconi come «ricco palazzinaro brianzolo iscritto alla P2», accompagnato dalle immagini della gogna di Bettino Craxi bersagliato dalle monetine. Immagini dell'avvocato inglese David Mills a casa sua mentre rifiuta di rispondere, e invita la molesta truppa santoriana a lasciarlo in pace: il montaggio lo presenta come un vigliacco reticente.
Cambia lo spartito, non la musica: Annozero prende di mira Berlusconi. Una volta con la D’Addario, un’altra col figlio di Ciancimino, ieri sera è toccato a Mills essere usato come pretesto per linciare il premier. In studio, tra gli altri, c’è Tarek Ben Ammar, finanziere tunisino e produttore cinematografico, che immediatamente dichiara «sono amico di Craxi e Berlusconi e lo rivendico». È lui a lanciare la controffensiva: non critica il «No-B day» di domani («una manifestazione di democrazia e libertà che in altri paesi non sarebbe possibile»), ma punta diritto il dito contro Santoro e Travaglio. «Troppo facile quello che avete fatto. State manipolando i fatti. Con la tecnica del montaggio si può far dire a chiunque quello che vogliamo. Quante folle hanno linciato persone accusate ingiustamente? Perché ve la prendete con una persona morta che non può difendersi? Santoro, non faccia il furbo con me che sono nato nel suk di Tunisi».
La puntata si sviluppa attraverso una serie di registrazioni in cui Travaglio ricostruisce a modo suo il caso Mills. L’avvocato Niccolò Ghedini, legale di Berlusconi, ribatte colpo su colpo e accusa «un’informazione a senso unico». Ben Ammar spiega che per un produttore cinematografico avere società all’estero non significa evadere il fisco ma semplificare i passaggi per favorire la distribuzione dei film. Che conosce Berlusconi da 25 anni «ed è uno che ha sempre pagato le tasse, io non mi sono mai associato a persone disoneste». Che parlare con un avvocato (nella fattispecie, Mills) non significa conoscerlo ed essergli amico. Che Craxi non c’entra con i soldi in nero. «Santoro, lei fa supposizioni ma io ho le carte».
Tuttavia la trasmissione prosegue sui binari prestabiliti. In studio parla l’organizzatore della manifestazione di sabato, e appena ammette che non è sicuro di portare i 350mila manifestanti promessi, Santoro cambia argomento.
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