«Annozero» di vittimisti: «Siamo la parte offesa»

Il vittimismo in piazza, con contorno di un bel tripudio di viola paramento funebre, ha il volto baffuto di Sandro Ruotolo, inviato baritono della trasmissione «Annozero». Invitato alla manifestazione di Bologna, ha parlato dal palco per «mettere in guardia sul momento difficile che la democrazia italiana sta vivendo». Sulla vicenda dell’inchiesta di Trani, poi, Ruotolo ha detto che la redazione della trasmissione «si sente parte offesa. Ci rivolgeremo agli avvocati per seguire tutto l’iter procedurale. Non è la prima volta che hanno tentato di chiudere “Annozero”. Loro hanno complici anche dentro l’autorità di garanzia», ha aggiunto riferendosi al commissario Giancarlo Innocenzi. «Silvio Berlusconi e il governo - ha poi concluso - non ci vogliono mandare in onda fino al primo aprile».
Se Ruotolo fa il San Sebastiano martirizzato in piazza, Michele Santoro sceglie le pagine di Repubblica per dire la sua, annunciando che «martedì sarò a Trani per testimoniare su questa vicenda, di cui non sapevo nulla ma che ora comincio a comprendere». Sulle pagine del foglio anti-berlusconiano per antonomasia, il conduttore di «Annozero» non ha perso occasione di scagliarsi contro l’Agcom: «Anche i funzionari di quell’Authority sono lottizzati. Gli esposti venivano confezionati all’interno dell’organismo e poi passati ai partiti.

È uno schifo, una violazione della Costituzione, accettata da tutti senza ribellarsi». E all’«Unità» Santoro affida le sue ultime parole di sfida: «Quando mi toccheranno con provvedimenti diretti, dimostrerò che l’Authority non è indipendente».

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