Ansia per Eluana colpita da un'emorragia I medici: "E' grave, ma il fisico ha reagito"

Improvviso peggioramento delle condizioni di Eluana Englaro, la giovane in coma da 16 anni, ricoverata nella Casa di Cura "Beato Talamoni" a Lecco. Il padre Beppino a lungo in ospedale: se questo non è l'inferno... I medici: l'emorragia cerebrale si è fermata. L'oncologo Labianca: "Ora la legge sul testamento biologico"

Ansia per Eluana colpita da un'emorragia 
I medici: "E' grave, ma il fisico ha reagito"

Lecco - Si sono aggravate le condizioni di Eluana Englaro, la donna in coma da 16 anni, al centro di una disputa sulla possibilità che sia sospesa l’alimentazione forzata. Il padre, Beppino, ha passato molte ora nella Casa di Cura dove Eluana è ricoverata. Poi il fisico dela giovane ha reagito e l'emorragia si è fermata.

Le condizioni si aggravano Un improvviso peggioramento delle condizioni di Eluana ha spinto il papà Beppino a correre al capezzale della figlia ricoverata nella Casa di Cura "Beato Talamoni" di via San Nicolò a Lecco. Qui Eluana si trova in stato vegetativo dal gennaio 1992 per le gravi ferite subite in un incidente stradale e per la quale è in corso una battaglia giudiziaria per poter eseguire l’ordinanza della Corte d’Appello di Milano che il 9 luglio scorso ha autorizzato l’interruzione dell’alimentazione dell’idratazione artificiale. Per quanto si apprende, la 37enne nel corso della notte avrebbe subito un aggravio delle condizioni fisiche. Dal padre nessun commento quando è arrivato alla clinica. Oggi avrebbe dovuto partecipare alla registrazione di una puntata del programma Che tempo fa con Fabio Fazio e partecipare a un convegno all’Auditorium di Milano, organizzato da Politeia. Entrambi gli impegni sono stati annullati.

Le cause del peggioramento E' un' emorragia cerebrale la causa dell’improvviso peggioramento delle condizioni di Eluana. Sembra che un eventuale intervento chirurgico sia particolarmente problematico se non, forse, addirittura inutile. Le Suore Misericordine che l’hanno in cura hanno immediatamente chiamato i medici che riterrebbero necessaria una celere trasfusione di sangue, trovandosi, tuttavia, date le condizioni particolarmente critiche, al dubbio di un possibile accanimento terapeutico.

Il "no comment" dell'avvocato Sull’eventuale trasferimento di Eluana in una struttura che possa accoglierla per i suoi ultimi giorni, l’avvocato della famiglia Englaro, Vittorio Angiolini, ribadisce il suo "no comment". Il legale ha, comunque, aggiunto che "come sapete benissimo, il servizio sanitario pubblico è articolato a livello regionale, e quindi il rifiuto di una regione si riflette necessariamente anche sulla possibilità di cura nelle altre, quando è la regione che ha preso in carico il malato". Per rispondere alla disponibilità di alcune strutture fuori dalla Lombardia di accogliere Eluana, Angiolini ha sottolineato che "il signor Englaro non è disposto a mendicare un diritto: qui il servizio sanitario regionale competente, che è quello della Lombardia, ha rifiutato un atto dovuto. Se qualcun altro avesse voluto sostituirsi alla Lombardia avrebbe dovuto farlo in un modo ufficiale, chiaro, trasparente".

Bianco: "Valutare sulla base dell'intervento" Decidere cosa fare "in base al concetto della proporzionalità ed efficacia dell’intervento". Questo, per il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) Amedeo Bianco, dovrebbe essere ora il criterio da adottare. "In questo caso - dice Bianco all’AdnKronos - bisogna chiedersi se gli interventi necessari a non farla morire siano proporzionati alle sue reali condizioni. E quale obiettivo raggiungano. Decisioni che - aggiunge - spettano solo alla famiglia, e ai medici che hanno in cura la donna. Io - conclude - restituirei ogni decisione a loro".

L'emorragia si è fermata Lo ha spiegato il medico neurologo Carlo Alberto Defanti all'uscita dalla clinica. "Qualora l'emorragia si arrestasse, come sembra essere accaduto nel pomeriggio, potrebbe riprendersi", ha spiegato Defanti il quale ha detto che "per la prima volta c'é stato un accordo tra la famiglia, me stesso e la clinica a non adottare misure salvavita". "Misure che potevano essere utile in una condizione normale, ma non in questa".

E' molto scosso Beppino Englaro, dopo la giornata di oggi, in cui le condizioni di Eluana si sono improvvisamente aggravate per poi stabilizzarsi. "Sono stato chiamato questa mattina - ha detto - mi è stato detto che la situazione era grave". In ospedale "abbiamo trovato per la prima volta un'alleanza terapeutica", ovvero si è deciso di non ricorrere a trasfusioni. Nel pomeriggio l'emorragia si è invece fermata. Una giornata "d'inferno", l'ennesima, per Beppino Englaro, con sua figlia sospesa tra la vita e la morte. "Esattamente da 6.113 giorni - ha concluso - ovvero 16 anni, 8 mesi e 23 giorni". 

Labianca: "Ora testamento biologico" E' più urgente che mai una normativa sul testamento biologico: lo ha detto l'oncologo Roberto Labianca, dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), commentando l'aggravarsi delle condizioni di Eluana Englaro. "Personalmente penso che ci vorrebbe una legge sul testamento biologico", ha detto Labianca a margine del congresso dell'Aiom a Verona. "Se la legge ci fosse stata 17 anni fa - ha osservato - probabilmente il problema di Eluana si sarebbe affronatto prima e probabilmente sarebbe stata rispettata la decisione della ragazza". Per Labianca "la normativa sul testamento biologico va fatta" e va fatta "in modo da prevedere aggiustamenti o correttivi".

Nel caso dei malati terminali oncologici, per esempio, la situazione è molto diversa rispetto a quella delle persone in stato vegetativo: "Per il malato oncologico - ha osservato - a volte quello che si dice quando si sta bene è spesso diverso da quello che si decide in seguito".

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