Gli anti Moratti si perdono in battibecchi

Scelgono una partenza «facile»: la fermata del metrò Sondrio, chiusa per le esondazione del Seveso. Tutti d’accordo nel sostenere che l’amministrazione ha sbagliato tutto. Sotto una pioggia battente Giuliano Pisapia e Valerio Onida stanno spiegando ai cronisti la loro ricetta anti-esondazione. Arriva Stefano Boeri, avvolto nello stesso Burberry beige di Pisapia: «Valerio - dice rivolgendosi a Onida - facciamo una cosa tutti e tre insieme?». «Ma come? Ripetiamo in coro la stessa cosa? - replica stizzito il costituzionalista. E rivolgendosi ai cronisti - ancora non abbiamo imparato a fare come Qui Quo Qua, ognuno dice una parola delle frase. Eh eh». Boeri mangia la foglia, risponde alle domande, ma la cosa non gli è andata giù. Prende Onida da parte per spiegarsi, ma l’agone elettorale e qualche mal di pancia mal celato non lascia spazio al dialogo. Ci pensa la pioggia battente a spegnere le scintille.
Ore 11, teatro Zelig, qui in campo neutrale si consumerà il primo vero confronto (dopo l’occasione «persa» della festa democratica) tra i candidati alle primarie del centro sinistra per la corsa a sindaco. Primarie, si fa per dire, visto che il Pd, con lo stato maggiore schierato in prima fila, non perde l’occasione per lanciare messaggi (non troppo) subliminali tappezzando la sala e il palco di bandiere perché sia chiaro a tutti chi votare il 14 novembre. «Io me ne frego dei partiti» esordisce l’uomo del Pd Boeri, che ama giocare a guardie e ladri con il partito. C’è anche il neocandidato Michele Sacerdoti (Verdi) che si distingue subito: «Ho portato il programma di cinque anni fa, è come nuovo perché non raccolsi le firme necessarie per candidarmi...». Rifiuta la bottiglietta d’acqua in dotazione: «Voglio l’acqua del rubinetto perché è a chilometro zero». Nessuno si muove. «Insomma ho chiesto un bicchiere d’acqua del rubinetto, questa non la bevo». Tra l’imbarazzato e l’innervosito Boeri lo liquida: «Vai in bagno, lì c’è l’acqua».
Ecopass, casa, pgt, ambiente, lavoro: le stesse domande, cambia l’ordine con cui si inizia il giro. «Non è stato rispettato l’ordine» sbotta Onida. La vendetta è un piatto che va servito freddo...«Stai tranquillo, è giusto - Boeri, sarcastico, al pubblico - lui si preoccupa...». Il dibattito prosegue lento quando l’atmosfera si scalda sul caso rom. Pisapia sta parlando, l’urbanista lo interrompe. «Non ho bisogno dei tuoi insegnamenti!» replica secco l’ex parlamentare Prc.

Beori incassa, aspetta il suo turno, colpisce: «Non c’è un problema rom ma di povertà. Non facciamo discriminazioni etniche». A far tornare il sorriso ci pensa Sacerdoti: «Invece di regalare bandiere ai matrimoni civili, facciamo suonare i rom».

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