da Milano
Riprendono le proteste dei comitati no Tav in Val di Susa. Dopo i violenti scontri dei mesi scorsi per impedire lavvio dei sondaggi nel cantiere del tunnel e dopo aver bloccato più volte il percorso della torcia olimpica che stava raggiungendo Torino, ora i contestatori impediscono lo svolgimento di un dibattito sindacale.
È accaduto ieri mattina a Bruzolo, paese di 1.300 abitanti in Val di Susa. Un centinaio di manifestanti no Tav ha bloccato lingresso a un cantiere in cui si svolgeva una festa organizzata dai lavoratori edili della Cisl e un dibattito sulle infrastrutture, a cui erano invitati anche Antonio Saitta, presidente (di centrosinistra) della Provincia di Torino, e il sottosegretario ai Trasporti Roberto Rosso, esponente piemontese di Forza Italia.
Il blocco stradale ha creato problemi di accesso alla manifestazione, tanto che Raffaele Bonanni, componente della segreteria confederale, responsabile delle politiche del lavoro e del territorio in corsa per la successione a Savino Pezzotta quale segretario generale della Cisl, ha deciso di rinunciare a partecipare.
Questa la sua spiegazione: «Non ho ritenuto opportuno proseguire perché il nostro spirito è quello di conciliare le diverse esigenze e non cercare lo scontro. Non servono le situazioni esasperate e il mio atto ha voluto essere anche un atto di rispetto e responsabilità verso i no Tav».
Il sindacalista nega di essere stato personalmente nel mirino dei contestatori: «Non ce lavevano con me, perché neanche mi conoscevano. Non sono amareggiato perché chi ha intenzione di dialogare non si può inalberare se altri non lo vogliono. Siamo comunque convinti che ogni iniziativa vada presa in armonia con i cittadini».
La giornata prevedeva un incontro sui lavori pubblici e le infrastrutture (e non solo sulle problematiche della Tav) e una successiva festa finale con spaghettata e cibarie per tutti.
I comitati no Tav hanno colto lopportunità di farsi sentire e hanno rovinato tutto. Grazie al tam-tam di alcuni siti Internet, la riunione si è trasformata in una nuova occasione di contestazione alla linea ad alta velocità e capacità ferroviaria.
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