Roma - Troppi intrecci personali e
azionari fra gruppi concorrenti in una misura "senza paragoni in
Europa". È quanto emerge dall’indagine conoscitiva su banche,
assicurazioni e sgr conclusa dall’Autorità Antitrust. L’80% dei
gruppi - si rileva - ha nei propri organismi soggetti con incarichi in
gruppi concorrenti. Va pertanto rivista la governance per
aumentare la trasparenza e recuperare la fiducia attraverso
interventi regolatori e autoregolatori.
"Attenzione alta" Secondo l’Antitrust, la situazione
attuale impone "un’attenzione alta" sulla corporate governance:
occorre infatti "esaminare ancora più criticamente i rischi impliciti
che il fenomeno dei legami azionari e di incroci personali possono
produrre. Da un lato, si tratta di potenziali effetti domino:
l’instabilità di alcuni azionisti può investire le imprese nelle quali è
detenuto il capitale, e ciò a maggior ragione quando sono coinvolte
più società concorrenti. Dall’altro gli interessi incrociati e non
sempre lineari tra soggetto finanziato e soggetto finanziatore, tra
soggetto partecipato e soggetto azionista possono disincentivare
l’esigenza di chiarire al mercato l’assetto patrimoniale e i rischi
assunti".
Quattro aree d'indagine L’indagine si è concentrata su quattro aree. I modelli di
governance, i legami tra concorrenti, il ruolo delle fondazioni
bancarie, le banche popolari e le banche di credito cooperativo.
1) Modelli di governance più trasparenti: "Il grado di
concentrazione dell’azionariato spesso ravvisabile in capo ad un
nucleo circoscritto di soci, talvolta legati da patti, appare molto alto
anche per le società quotate. A ciò si associa la capacità di tale
nucleo - osserva l’Autorità - anche con l’uso delle deleghe, di
’guidarè la partecipazione dei soci in alcuni momenti essenziali
della vita sociale, quali l’approvazione del bilancio e la nomina del
management.
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