da Milano
Sessantamila in delirio a San Siro, nugoli di ragazzine urlanti, tutti insieme per Biagio Antonacci che, su un maxipalco stile astronave di Star Trek e un turbinio di luci, è finalmente riuscito a conquistare la sua città, con un concerto nella prima parte tutto «muscolare», rock, salti e corse a non finire (evidentemente gli fa bene giocare a calcio ogni sabato mattina con Eros Ramazzotti) e una seconda parte pop, in certi momenti soft e intimista. Dopo 23 canzoni, mix di vecchie e nuove hit, la sorpresa è stata nei bis. In particolare quando in Quanto tempo ancora, con il Meazza nel buio più profondo e il solo Antonacci che sussurrava nel microfono, allimprovviso un cono di luce ha illuminato un pianoforte con Pippo Baudo nellinedita versione di pianista ad accompagnare un Antonacci ispirato e concentrato.
Lintero stadio è esploso per il connubio, sorprendente ma allo stesso tempo esaltante. E divertente è stato anche lo scambio di battute tra i due, con Antonacci che affermava di aver avuto la bella notizia solo tre giorni prima, simpaticamente smentito però da Superpippo che, dopo aver urlato a squarciagola che presenterà anche il prossimo Sanremo, ha candidamente ammesso: «Dai Biagio, sono tre mesi che mi sto preparando per non fare brutta figura a San Siro».
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