Anziani nel mirino: due truffe in un’ora

I dati non sono certo quelli allarmanti degli anni ’90 e degli inizi del 2000. Quando le truffe agli anziani erano diventati una vera piaga per la città al punto che i poliziotti andavano a «dare lezione» ai vecchietti nelle parrocchie per impedire che si fidassero troppo del prossimo e un ingegnere in pensione si suicidò per la vergogna di essersi fatto raggirare da due delinquenti che, dopo averlo ipnotizzato, gli avevano portato via tutti i gioielli e le pellicce della moglie. Tuttavia, negli ultimi tempi il reato delle truffe agli anziani torna a far discutere con un’insistenza preoccupante.
«Dopo il calo registrato tra il 2008 e il 2009, quando le truffe, tra Milano e provincia, si erano quasi dimezzate, già all’inizio del 2010 si è registrato un aumento di questo genere di reati - spiega un investigatore che indica come riferimento i dati diffusi dalla questura all’ultima festa della polizia -. Che ora, a fine anno, si attesta su un + 30 per cento rispetto al 2009».
Solo nella giornata di ieri, infatti, in zona Ripamonti, una donna - quasi sicuramente la stessa in entrambi gli episodi - sfruttando l’ingenuità di due anziane che, desiderose di parlare con qualcuno, l’hanno fatta entrare in casa, si è impadronita nel giro di 50 minuti di ben 7mila euro in contanti e di un orologio in oro.
La sua prima vittima, una donna di 86 anni, l’ha raggirata in un appartamento di via De Sanctis. L’anziana ha fatto salire in casa la sconosciuta - dalla voce suadente e dai modi molto spicci - dopo che questa si era classificata come «appartenente ai servizi sociali». «Il suo defunto marito ci doveva del denaro» ha detto, una volta nell’appartamento, la donna alla nonnina. Che le ha consegnato 1500 euro senza battere ciglio, mentre la truffatrice riusciva a sgraffignarle anche un orologio d’oro.
Poco dopo, in via dei Cinquecento, la truffatrice cambia metodo.

«Devo controllare il suo codice fiscale e il numero di serie delle banconote che possiede per verificare che siano in corso di validità» dice la signora a un’anziana di 90 anni. Con il risultato che quest’ultima la fa salire in casa, le offre il caffè e si fa «soffiare» 6mila euro.

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