Roma

Anziani soli in città nella giungla dei numeri utili

Odissea di una 85enne per contattare i volontari del Comune

Alessia Marani

Sala operativa sociale, casa del volontariato, filo d’argento, numero pubblico del ministero della Salute: ma che cosa succede a un anziano rimasto solo in città, senza parenti o conoscenti che possano accudirlo, senza disponibilità economica per potere pagare qualcuno che l’assista, nella giungla dei numeri «utili» capitolini? Abbiamo provato, noi de il Giornale, ad aiutare una signora di 85 anni, vedova di guerra e cardiopatica che ci ha chiesto una mano per contattare uno di questi servizi. «Sono sola, completamente sola - spiega la signora, classe 1920, classe “di ferro” come lei stessa ci tiene a sottolineare -. Mi mette pensiero anche scendere, abito al quarto piano, per fare la spesa. Fa così caldo adesso. Non so a chi rivolgermi». Ci mettiamo all’opera. Chiamiamo il numero 06.06.06, il mega-centralino Spqr funzionante 24 ore su 24 e istituito per dare informazioni e facilitare la «vita» ai cittadini. Ci risponde un primo operatore: «Le do il numero della Sala operativa sociale - dice -. Chieda a loro». Digitiamo, dunque, l’800440022. Sono le 20,40 di giovedì. «Dovrebbe telefonare alla Casa del volontariato - rispondono -. Ma a quest’ora è chiusa. C’è un servizio nuovo del Comune, però. Provi al 1500». Non è del Comune, ma del ministero, attivato pochi giorni fa per l’emergenza caldo. E infatti un medico ci dice: «Non possiamo fare nulla, se è a Roma contatti lo 06.06.06». Punto e a capo. Si ricomincia il giorno dopo (ieri, ndr). Questa volta il centralino ci fornisce il numero 800995988, «Anziani Estate con noi». Parliamo con la signora Maria, di Hauser Filo d’Argento: «Noi possiamo agire solo su segnalazione via fax della Casa del volontariato». E scopriamo che, almeno fino ad agosto, il numero di visite dei volontari a casa di un anziano bisognoso possono essere sì e no un paio perché «mancano le persone e gli anziani soli in città sono mezzo milione». Finalmente, approdiamo allo 06.3722654. Ci sono due linee, ma prima che ne possiamo raggiungere una libera passano buoni venti minuti. Spieghiamo il caso dell’85enne. Un’operatrice segna tutto. «Manderemo qualcuno per capire l’urgenza - dice -, faremo tutto il possibile. Ma non crediate che i volontari possano venire tutti i giorni». Lo sapevamo già. Ma quanta fatica: un’ora di tempo andata via, almeno sei telefonate effettuate.

Quanta pazienza, troppa, richiesta a un anziano in difficoltà.

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