Aperta inchiesta sul giallo dell’acqua minerale tossica

È fuori pericolo la quindicenne genovese ricoverata dalla tarda serata di giovedì nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Martino di Genova per aver bevuto una bottiglietta d’acqua contenente una sostanza nociva, presumibilmente ammoniaca (notizia giunta in redazione dopo l’orario di chiusura per cui non ve ne abbiamo dato resoconto ieri solo per problemi tecnici). La giovane si è svegliata ieri dal coma farmacologico in cui era stata indotta dai medici. Non ci sarebbero lesioni interne o danni per l’ingestione della sostanza tossica. Nelle prossime ore la quindicenne sarà anche ascoltata dagli agenti della squadra mobile di Genova che stanno conducendo l’inchiesta. La polizia al momento non esclude nessuna pista. L’unica certezza è che il tipo e la marca di bottiglietta d’acqua non farebbe parte del carnet dei distributori automatici della stazione di Brignole, dove in un primo tempo si presumeva fosse stata acquistata. Per questo ieri e la Polfer ha provveduto a dissequestrare le varie macchinette «sigillate» nella serata di giovedì. Nelle prossime ore dovrebbero arrivare i responsi della polizia scientifica sulla bottiglietta sequestrata.

Esami importanti che diranno sia il tipo di sostanza che ha contaminato l’acqua, sia le eventuali impronte trovate all’esterno.Il pm Patrizia Petruzziello, contro ignoti, per lesioni e adulterazione di generi alimentari. Le indagini della Squadra Mobile per il momento non escludono nulla: dal macabro scherzo tra amici a uno scambio fortuito.

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