Api con la quotazione vuole ridurre i debiti

La società prevede dividendi al 25-50% dell’utile

da Milano

Prenderà il via lunedì l’offerta pubblica di vendita e sottoscrizione attraverso un aumento del capitale sociale di Api-Anonima petroli italiana offerto al pubblico e con un collocamento rivolto ad investitori istituzionali italiani e stranieri. L’offerta globale avverrà con la cessione di 54 milioni di azioni ordinarie Api, pari al 31,6% del capitale complessivo dopo l’emissione delle nuove azioni. La quotazione è prevista per il 23 giugno. Il nuovo azionariato della compagnia petrolifera - secondo quanto indicato dai vertici della società - potrà contare su un flusso di dividendi pari al 25-50% dell’utile conseguito, e da una politica dei dividendi «sostenibile» nel tempo, almeno stando ai risultati conseguiti negli ultimi esercizi.
I proventi netti dell’aumento di capitale, calcolati in poco meno di 200 milioni di euro, andranno in parte a ripianare il debito che, a fine marzo, ammontava a circa 860 milioni di euro. «Il rapporto debito netto e debito netto più equity (gearing) è pari al 68% - ha spiegato l'amministratore delegato Umberto Scarimboli - e il nostro obiettivo è di ridurlo al 30-40%».

Un disegno strategico che consentirà alla Compagnia di puntare sulla realizzazione di nuove centrali elettriche: i vertici della società hanno confermato la realizzazione, entro il 2007, di due centrali elettriche a Falconara, per complessivi 600 megawatt. In altra direzione, il potenziamento della rete dei punti di vendita: Scarimboli ha confermato le trattative in corso con un paio di reti, presenti in Italia, per l’acquisizione di 10-15 punti vendita.

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