Appalti e cantieri Comune ottiene risarcimento per i danni morali: «I furbetti stiano alla larga»

Vita dura per i «furbetti del cantierino», come li ha ribattezzati l’assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini. Le ultime a finire nel mirino sono state due imprese che hanno tentato (senza riuscirci) di fare cartello per vincere una gara per le opere pubbliche del Comune. Bollettini spediti per posta con la stessa grafia, l’impostazione dei documenti quasi identica, certificati penali dei rappresentanti legali e dei direttori generali rilasciati nella stessa data. Più di una anomalia che messe insieme hanno fatto scattare la denuncia da parte del Comune, e - uno dei primi casi - la sentenza del tribunale pubblicata lo scorso 7 maggio questa volta ha riconosciuto all’amministrazione anche una somma (20mila euro) come risarcimento per «i danni morali e i prospettabili danni di immagine collegabili alla messa in pericolo dell’imparzialità e del buon andamento dell’ufficio». E soprattutto, fa presente Simini, nel mirino dei giudici sono finite non aziende che avevano già vinto la gara d’appalto e hanno poi trasgredito le leggi, ma imprese che per partecipare hanno accettato di firmare il Patto d’integrità introdotto da un paio d’anni dal Comune, ma hanno presentato una falsa autocertificazione che è stata denunciata alle autorità dal settore Lavori pubblici. Il Patto, sintetizza l’assessore, «ci permette di escludere già in fase di gara, quindi a monte, le imprese che si accordano tra loro, e i nostri controlli rigidi non permettono nemmeno di iscriversi a chi ha compiuto reati in materia di sicurezza e chi non paga regolarmente gli stipendi». Negli ultimi tempi, su 136 istanze di subappalto il Comune ne ha rigettate 44, il 32% del totale. E dal 2002 ad oggi le esclusioni per collegamento sostanziale tra imprese nelle gare - più di 400 - sono sensibilmente diminuite, «ed è il dato più bello - conferma Simini -, le imprese hanno recepito che, specialmente a Milano, non conviene provare a fare i furbi, perché la vigilanza è stretta e non risparmia nemmeno i subappalti». E ora che le denunce vanno via via a sentenza, «l’amministrazione incassa anche dei soldi per i danni morali».
Il metodo Milano ha incassato di recente a Roma dal ministro all’Innovazione Renato Brunetta anche il premio «Lotta alla corruzione».

Il ministro, ieri a Palazzo Marino per presentare con l’assessore Massimiliano Orsatti «Com-Pa», il Salone europeo della comunicazione pubblica dei servizi al cittadino e alle imprese in programma dal 3 al 5 novembre alla Fiera di Rho-Pero, ha citato proprio l’esempio della dottoressa Mariangela Zaccaria, direttore centrale dell’assessorato ai Lavori pubblici, come buon esempio di dedizione al lavoro, anche di fronte alle ripetute minacce da parte di imprese fuorilegge. Sui tornelli a Palazzo Marino annunciati dal Comune mesi fa invece Brunetta si è limitato a ricordare: «Io nel mio ministero li ho messi», ma «non posso obbligare nessuno, valuti il sindaco».

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