Enrico Lagattolla
Centinaia di telefonate, biglietti che girano di mano in mano, accordi sottobanco per «pilotare» più della metà delle gare dappalto indette da Comune, Provincia e Metropolitana milanese, e strappare le commesse migliori. Un vero e proprio comitato daffari attorno a cui ruotava un cartello di imprese attive nel settore della manutenzione stradale, in grado di aggiudicarsi lavori per decine di milioni di euro. Un giro di illeciti emerso grazie alle indagini della Guardia di finanza (coordinate dal pm Francesco Prete), che ieri ha arrestato Adriano Carenzuola, direttore tecnico della Carugo srl, e Valeriano Angeli, direttore amministrativo della Cooperativa selciatori e posatori. Laccusa è di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa dasta e allillecito subappalto. Sessantuno le imprese coinvolte, mentre sono 63 gli indagati, inclusi due geometri dellUfficio Strade del Comune, accusati di omesso controllo.
Linchiesta nasce nel marzo del 2004, in seguito allesposto presentato in Procura da un dipendente della Carugo. Luomo - scrive il gip Andrea Pellegrino nellordinanza di custodia cautelare - racconta di «un cartello» di aziende «del quale la Carugo era sostanzialmente la capofila», indicando altre «sei o sette società che con maggior frequenza si accordavano con la prima per turbare le gare dappalto». Carenzuola è «il regista», «colui che coordinava le società del cartello, stabiliva i ribassi che ognuna di questa avrebbe dovuto presentare e organizzava la presentazione delle offerte in sede di gara». Inoltre, esisteva un «sistema di subappalti tale per cui, indipendentemente da chi avesse realmente ottenuto laggiudicazione formale dellappalto, i lavori sarebbero stati effettivamente realizzati da quella società del cartello che avesse avuto più interesse a farli». In cambio del 100 per cento del subappalto (quando, per legge, la concessione non può superare il 30 per cento della commessa), le aziende che cedevano il lavoro ottenevano una percentuale tra il 3 e il 5 per cento del valore dasta.
In totale, sono stati gli 32 i lavori monitorati dalle Fiamme gialle dal primo gennaio del 2005 allottobre di questanno, per una base di appalto complessiva pari a 45 milioni di euro. Nel complesso, il gruppo di imprese era in grado di spartirsi oltre il 50 per cento degli appalti pubblici. Cantieri sparsi a Milano e provincia. Tra le gare più remunerative aggiudicate dal cartello, quelle per i lavori di manutenzione e ristrutturazione di cavalcavia e sottopassi, indetta dal Comune nel maggio dello scorso anno e con una base di oltre 3 milioni e mezzo di euro, la riqualificazione dellarea di Piazza Napoli (quasi 2 milioni e mezzo di euro), le «isole ambientali» dei Navigli, Meda e Brera-Garibaldi-corso Como (oltre 2 milioni), la messa in sicurezza del sottopasso allo scalo di Cadorna (bando indetto da Metropolitana milanese spa, 5 milioni e 724mila euro), la riqualificazione di corso Garibaldi da via Pontaccio a largo La Foppa (4.5 milioni). Nel mirino anche lappalto indetto dalla Provincia per laccesso al nuovo polo fieristico di Rho-Pero (2.8 milioni, aggiudicato però a una società estranea al cartello). Tra il materiale sequestrato dalle Fiamme gialle, anche uno «scadenzario» delle gare a cui partecipare, e false documentazioni per ottenere attestazioni Soa, le certificazioni rilasciate dallAutorità per i lavori pubblici.
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