Appello Arpa: «Pochi botti e anche l'aria sarà migliore»

Elena Gaiardoni

I botti di Capodanno fanno danni anche prima di scoppiare. I carabinieri di Garbagnate Milanese hanno sequestrato da un'automobile 65 chili di botti illegali, per un totale di 1.366 articoli. Nell'auto con a bordo due fratelli di 36 e 41 anni, denunciati per detenzione e commercio abusivo di giochi pirotecnici, sono stati trovati cinque scatoloni contenenti fuochi d'artificio professionali che presentavano un rischio molto elevato. Il successivo controllo nel magazzino vicino alla pizzeria gestita dai due ha permesso di trovare altri 39 scatoloni contenenti petardi pericolosi e 14 batterie, da 100 pezzi ciascuna, di fabbricazione cinese.

Molti sono i motivi per cui vietare i fuochi, che hanno sempre arrecato danno a bambini e animali. E, cosa non da poco, all'aria, già abbastanza inquinata. Non è certo trascurabile l'incidenza dei fuochi d'artificio sulle concentrazioni di PM10. «Stiamo uscendo da un lungo periodo di emergenza» nota Bruno Simini, presidente di Arpa Lombardia.

L'andamento dei valori orari di PM10 registrato dalle diverse stazioni della rete Arpa, tra il 31 dicembre e il 1° gennaio degli anni passati, evidenzia un incremento delle concentrazioni durante le ore notturne, con un picco dalla mezzanotte alle primissime ore del mattino del primo giorno dell'anno.

«Le saturazioni di PM10 registrate il 1° gennaio risultano mediamente circa il doppio di quelle del giorno precedente e, in alcuni casi specifici, si arriva addirittura a tre volte tanto.

E' vero che si tratta di un innalzamento repentino e limitato nel tempo e che, tendenzialmente, i livelli ritornano a valori meno preoccupanti nei giorni successivi conclude Simini ma un comportamento consapevole può evitare di sforare il limite di 35 della normativa europea, che danneggia la salute».

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