Appena gli Usa inventano idiozie noi le importiamo

Il politicamente corretto e la sua odiosa ipocrisia

Appena gli Usa inventano idiozie noi le importiamo
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Non so chi abbia inventato il linguaggio politicamente corretto, ma so che è stato inventato negli Stati Uniti, un Paese capace di grandi cose e quindi anche di grandi idiozie. Che sono poi quelle che noi italiani importiamo per prime. Ho udito con queste orecchie una collega giornalista dire, riferendosi alla corsa dei candidati al collegio elettorale sicuro: si comportano come i nativi americani che attaccavano la diligenza in Ombre rosse. Nativi americani è la versione politicamente corretta di indiani, pellerossa. E bastardo? Vietatissimo. Guai a definire bastardo un cane. Si deve dire meticcio. Io ho sempre avuto cani bastardi, cioè nati da un incrocio di razze diverse. E se qualcuno me lo chiedeva, orgogliosamente rispondevo che erano di pura razza bastarda e che quello piccolo, là, era un bastardino. Il termine bastardo compare - non come insulto, ma come predicato - in Francia poco dopo il Mille e indicava il figlio nato da un principe con una concubina. Lo era Tancredi (figlio bastardo di Ruggero II), lo era Alessandro detto il Moro, figlio di Giulio de Medici (poi diventato Papa Clemente VII) che a sua volta era bastardo di Giuliano de Medici, il fratello del Magnifico. Renato di Villars e di Tenda, che morì alla battaglia di Pavia, fu uno dei molti Gran Bastardi (era figlio di Filippo II) delle corti europee anche se il più grande dei Gran Bastardi resta Don Giovanni d'Austria, quello di Lepanto, che Carlo V ebbe con una bella guagliona fiamminga (occorre dire che Carlo V disseminò l'Europa di bastardi). Solo più tardi il termine assunse una connotazione ingiuriosa anche se non ebbe mai, qui in Italia, molto consenso. Bastard o meglio dirty bastard, sporco bastardo, è uno degli insulti più correnti negli Stati Uniti è stato subito adottato da noi. L'aver messo al bando bastardo dimostra l'incommensurabile fessaggine del politicamente corretto e dei cultori della materia.

Perché in quanto rivolto al prossimo, bastardo è di per sé condannabile, al pari di tutti gli insulti. Credere che se riferito a un cane possa in qualche modo ferire il cane medesimo il quale scodinzolerebbe di gioia al sentirsi definire meticcio è una cosa così fessa che più fessa non si può.

(12 dicembre 2000)

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