A corto di liquidità? Problemi di cash? Rivolgetevi alla Apple, perfino più ricca del governo americano grazie al contante pronta cassa. Sono i prodigi contabili assicurati dalla Iphone-mania, da quellaltro oggetto poco oscuro del desiderio trans-generazionale chiamato Ipad e da tutte le altre possibili declinazioni di «I» partorite dagli ingegneri e dagli esperti di marketing del colosso di Cupertino.
Cera una volta il marchio della mela morsicata, quello dei computer Mac che corrispondevano allaltra metà delluniverso informatico, seconda faccia della luna fatta di byte, un po più nascosta rispetto alle Windows di Microsoft, buone per tutti i gusti. Apple, no: piaceva alle aziende, soprattutto a quelle grafiche ed editoriali, e a quelli - sibilavano i detrattori - un po snob. Disposti - rincaravano la dose - a pagare di più per possedere un pc dal design accattivante, ma tutto sommato identico nelle prestazioni al resto dei computer.
Su quei Mac, il gruppo di Steve Jobs ha costruito la propria fortuna. Il cui continuo consolidamento è adesso affidato ad altre diavolerie tecnologiche che sono meglio di una cornucopia. Lo dicono i numeri: da aprile a giugno, il contante in cassa di Apple è aumentato del 15,8% a 75,876 miliardi di dollari. Ovvero, tre miliardi in più del Tesoro Usa. Una cifra che supera anche il Prodotto interno lordo di 126 Paesi del mondo. E che per questo può anche apparire spaventosa.
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