da Roma
Nuova composizione delle commissioni d'esame con i membri esterni, ritorno dello scrutinio finale, possibilità di premi ai migliori, votazione con 100 e lode, ma soprattutto maggior rigore e serietà. Sono questi gli elementi di novità che caratterizzano la legge sulla nuova maturità, approvata in via definitiva ieri sera dalla Camera, dopo un iter iniziato il 4 agosto in consiglio dei ministri, quando il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, presentò il disegno di legge. Con le nuove regole, l'esame di maturità diventa decisamente più impegnativo. Innanzitutto perché le commissioni chiamate a giudicare gli studenti non saranno più composte dai soli insegnanti di classe: il ddl Fioroni sceglie la strada delle commissioni miste, composte da un massimo di sei insegnanti, la metà dei quali esterni, più un presidente, anch'esso esterno, al quale potranno essere affidate non più di due classi. Per l'ammissione all'esame torna lo scrutinio finale. Chi non lo supera dovrà ripetere l'anno. Ulteriore stretta a partire dall'anno scolastico 2008-2009, quando la riforma entrerà a pieno regime e per accedere alla maturità bisognerà anche essersi messi in regola con i debiti accumulati negli anni di studio. Il voto massimo resta quello dei 100 centesimi, ma diminuisce il peso dei crediti scolastici,che incideranno per un massimo di 25 punti. Nessuna novità sostanziale per le prove dell'esame: tre scritti (italiano, prova specifica per l'indirizzo di studio e prova di cultura generale) più un orale sulle materie dell'ultimo anno. Ma la legge, modificata in parte dalla commissione Istruzione del Senato, prevede che oggetto dell'accertamento siano anche le «basi culturali generali» dei candidati nonchè le loro «capacità critiche». «Insomma - ha spiegato la relatrice della legge al Senato Giuseppina Soliani (Ulivo) - gli studenti dovranno dimostrare anche di essere cittadini in grado di ragionare». Tra le altre novità contenute nel disegno di legge, i premi di eccellenza per gli studenti (con un finanziamento di 5 milioni di euro) finalizzati al proseguimento degli studi e i percorsi di orientamento nell'ultimo anno di studio, per permettere agli studenti di scegliere con maggiore consapevolezza il corso di laurea. Inoltre la legge mette uno stop al fenomeno dei «diplomifici»: saranno ammessi alla maturità solo gli studenti delle scuole pareggiate dove funzionano interi corsi di studio.
«Sul provvedimento degli esami di maturità è mancata totalmente da parte del governo e della maggioranza la volontà di portare avanti il confronto con l'opposizione: sono stati infatti respinti tutti gli emendamenti migliorativi della legge presentati dalla Cdl», ha commentato Fabio Garagnani, capogruppo Forza Italia in commissione Cultura della Camera.
E di ieri è anche unaltra novità: più tempestività e rigore nel sanzionare chi, tra il personale della scuola, si macchia di condotte scorrette, come ritardi e assenze sistematiche, o disoneste, fino a giungere ai casi di maltrattamenti balzati nelle scorse settimane agli onori delle cronache. Con una circolare inviata a tutte le scuole, il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni ha messo nero su bianco gli indirizzi generali per una corretta e puntuale gestione delle sanzioni, con l'obiettivo di rimuovere le cause che hanno determinato nel corso del tempo l'appesantimento delle procedure, offrendo agli addetti ai lavori i necessari chiarimenti per risolvere i dubbi interpretativi.
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