Apre, con 4 anni di ritardo, la stazione Montebello

Enza Colagrosso

Ennesima inaugurazione di Veltroni. Ieri, ma almeno con quattro anni di ritardo, il fiocco tagliato è stato quello della stazione di Montebello, a Prima Porta, o meglio il fiocco del parcheggio di 350 posti, annesso alla stazione e che ne ha permesso la sua apertura. Questa stazione rappresenta il nuovo capolinea della tratta urbana della ferrovia Roma - Viterbo. Prima la tratta urbana era quella compresa tra piazzale Flaminio e Prima Porta. La nuova stazione costruita a ridosso del cimitero Flaminio, il più grande d’Europa, rappresenta un importante nodo di scambio ferro-gomma per tutti quei pendolari dell’hinterland a Nord di Roma, che prima soffocavano, con la lunga sosta delle loro vetture, i quartieri di Prima Porta e Labaro. Ora il nuovo parcheggio e il fatto che la stazione di Montebello sia dislocata fuori dal Raccordo Anulare, faranno tirare un sospiro di sollievo agli abitanti di quei quartieri. I lavori per la realizzazione della stazione iniziarono nel 1997 e furono eseguiti da MetroFerro in base alla legge 910 e a una convenzione con il ministero dei Trasporti. «Questa convenzione - spiega Andrea Simonelli consigliere di An alla Provincia di Roma - prevedeva che MetroFerro dovesse eseguire tutti i lavori della stazione di Montebello e di ristrutturazione della vecchia stazione di Prima Porta, mentre il parcheggio a servizio della stazione di Montebello doveva essere realizzato dal comune di Roma». A un certo punto, però, la storia si complica. Infatti mentre i lavori di MetroFerro erano finiti da almeno quattro anni, il Comune di Roma non aveva ancora aperto il cantiere per il parcheggio. La realizzazione dei lavori era stata affidata all’Atac, che nello stesso parcheggio doveva avere uno spazio per le sue vetture. L’Atac avrebbe dovuto completare sia la fase di progettazione che la gara di appalto della realizzazione dei lavori.
«Nel 2001 - continua Simonelli - l’Atac chiarì che la gara d’appalto e i lavori di realizzazione erano stati affidati al Consorzio Conscoop. I lavori però non erano stati avviati perché essendosi il Comune riservato la competenza sull’acquisizione delle aree, in gran parte private, queste non risultavano ancora disponibili». «Il Comune - spiega ancora l’esponente di An - fino ad allora non aveva fatto queste acquisizioni perché invece di procedere con un esproprio aveva applicato una sorta d’intermediazione bonaria che, se aveva fatto perdere molto tempo alle procedure, aveva però fatto acquisire interesse all’affare da parte del possessore di quei terreni, un costruttore, che “bonariamente” fece ottimi affari».
Nel 2002 MetroFerro a conclusione dei lavori dette però comunicazione dell’impossibilità di aprire la stazione di Montebello perché mancava il parcheggio. «Ho continuato a denunciare la situazione per lungo tempo - aggiunge Andrea Simonelli - e alla fine le cose si sono mosse. Ma a che prezzo? Sicuramente molto più alto».

Infatti a quel punto, una volta venuto in possesso delle aree, il Comune ha dovuto fare una nuova gara d’appalto che con gli anni trascorsi è stata aggiudicata a ben altri prezzi rispetto a quelli concordati con la Conscoop. Così con anni di ritardo e con prezzi molto più alti oggi, finalmente i romani hanno avuto il nuovo capolinea di Montebello.

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