Aquilani: «Non sono un Pirlo» Nocerino con il 22 di Kakà

A uno han chiesto di non far rimpiangere troppo Pirlo, all’altro hanno messo sulle spalle il numero magico di Kakà, il 22. Uno è stato presentato sotto le mentite spoglie di mister x, l’altro è diventato il rimpiazzo di Flamini, fuori per sei mesi e passa a causa di un doloroso incidente. Insieme, Aquilani e Nocerino, presentati da Ariedo Braida ieri pomeriggio a Milanello, hanno ridato numeri e sostanza al chiacchierato centrocampo del Milan, appesantito dagli allori e anche dall’età dei famosi combattenti. «Pensiamo di avere così una squadra completa per giocarci tutti gli obiettivi» l’incipit di Braida che ha fatto gli onori di casa (Galliani negli Usa per far visita alla figlia e al nipotino) . Aquilani e Nocerino hanno un comune minimo denominatrore: la provenienza juventina. Una fresca fresca, quella del romano di fede romanista, amico sincero di Totti («Francesco non sarà mai un problema semmai una risorsa per lka squadra» il suo assist a parole), l’altra conservata nell’archivio della carriera del palermitano, avvisato l’ultimo giorno a poche ore dalla chiusura del mercato, mentre si allenava con i compagni. «Guarda che devi scappare a Milano per firmare» lo hanno avverito. E sulle prime deve aver pensato a uno scherzo di qualche sodale buontempone.
Aquilani l’ha detto e ripetuto in tutte le lingue: «Non sono Pirlo io». É scontyato credergli sulla parola. Non possiede la cifra tecnica del geniale bresciano trasferitosi a Torino ma ha provveduto nel frattempo a disintegrare un tabù. «Mi sono tolto dalla spalle l’etichetta del giocatore rotto» la segnalazione. Che fa rima con il numero delle presenze effettuate nella passata stagione con la Juve.

Quanto al ruolo, si è rimesso ad Allegri e alla sua versatilità nota. «Sono una mezzala al 100%» la precisazione. Galliani quello cercava, da sempre. Che poi fosse Hamsik, nei primi tempi, non è neanche un segreto di stato. «Io gioco dove serve» la frase di Nocerino.

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